Russia-Ucraina: i venti di guerra soffiano forte e l’allarme mondiale cresce
Continuano a soffiare forte sull’Europa dell’Est i venti di guerra. Sale, infatti, la tensione tra Kiev e Mosca. La Casa Bianca avverte: “Un’invasione russa possibile anche durante i Giochi olimpici invernali “. Per la Cia, invece, l’attacco potrebbe avvenire addirittura mercoledì prossimo 16 febbraio.
La telefonata tra Washington e Mosca. Cresce l’attesa per la telefonata tra il presidente americano Joe Biden e il leader russo Vladimir Putin prevista per questa sera, sabato 12 febbraio, ora di Mosca tra il presidente americano Joe Biden e il suo omologo russo Vladimir Putin. Nel frattempo, sono sempre di più gli Stati che esortano i propri cittadini a lasciare l’Ucraina il prima possibile per il rischio di un conflitto.
Sempre in giornata è anche previsto un colloquio tra Putin e il presidente Francese Emmanuel Macron. Ieri sera invece il capo dello stato maggiore congiunto americano, Mark Milley, ha parlato con il suo omologo russo Valery Gerasimov.
Nuovi appelli. Dopo gli Usa, anche Gran Bretagna, Giappone e Corea del Sud hanno invitato i connazionali ad abbandonare il Paese. E il ministero degli Esteri giapponese dice: “La situazione continua a essere imprevedibile, sebbene ci siano stati sforzi diplomatici”.
Il divieto sudcoreano. Il governo di Seul, che ha aumentato il livello di allerta di viaggio a 4 (ovvero il più alto), ha vietato i viaggi in Ucraina ordinando ai suoi cittadini di evacuare. Il ministro degli Esteri sudcoreano però precisa: “Si tratta di una misura preventiva nel caso in cui la situazione peggiori rapidamente”.
Le preoccupazioni della Nato. Anche il segretario generale Jens Stoltenberg, non ha nascosto e durante la sua visita in Romania, ha lanciato l’allarme su una possibile escalation militare. Se nelle scorse settimane le preoccupazioni erano legate soprattutto al rischio di un’invasione russa al confine, i timori del capo del Patto Atlantico riguardano anche un possibile golpe interno guidato dai servizi segreti russi.
La nota di palazzo Chigi. Nel pomeriggio di ieri gli Stati Uniti, hanno organizzato una videoconferenza a cui ha preso parte anche il premier italiano Mario Draghi. “È stato condiviso lo scenario rappresentato e confermata l’esigenza di assicurare una ferma postura di deterrenza, mantenendo aperto il dialogo con Mosca, anche per dare attuazione agli accordi di Minsk”. E’ stato inoltre “approfondito l’esame delle sanzioni che verrebbero adottate in caso di aggressione all’integrità territoriale dell’Ucraina. Draghi sostiene l’opportunità di sanzioni gravi, pur continuando a sperare in un utile dialogo“.