Sale la tensione tra Israele e Libano, Tajani: “chi può, lasci il Paese”. Erdogan minaccia di invadere Israele
C’è forte preoccupazione in Europa per l’escalation della tensione tra Israele e Libano. Il livello di attenzione sui 1.200 militari italiani schierati per garantire la pace è altissimo.
Tajani: “chi può, lasci il Libano”. Il vicepremier Antonio Tajani, ha sentito in due lunghe telefonate i ministri degli esteri dei rispettivi Paesi: “Noi lavoriamo per la pace, e ci auguriamo che un rafforzamento delle forze armate libanesi possa contenere Hezbollah” ha detto Tajani esortando chi può a lasciare il Libano: “oggi invitiamo gli italiani che sono in Libano alla massima prudenza. Chi può rientrare lo faccia. Sconsigliamo nella maniera più ferma di andare in quel Paese fin quando la situazione è così complicata”.
Lo stesso avvertimento è arrivato dal ministero degli esteri di Berlino. Un portavoce del ministero in un briefing governativo ha fatto sapere che si stimano circa 1.300 cittadini tedeschi nel Paese. Tutti dovrebbero sfruttare l’opportunità di andarsene “finché c’è ancora tempo”. Lo stesso portavoce ha detto che ci sono ancora voli per la Turchia e per l’Unione Europea e che i tedeschi farebbero meglio ad approfittare della finestra ancora disponibile.
Primi voli interrotti. Intanto le compagnie aeree prendono precauzioni a fronte della crescente tensione. La compagnia aerea tedesca Lufthansa ha annunciato la sospensione dei suoi voli per Beirut almeno fino al 5 agosto, visti i pericolosi sviluppi in Medio Oriente. Allo stesso modo, le compagnie aeree francese Air France e l’olandese Transavia hanno interrotto i collegamenti con Beirut, oggi e domani, almeno per il momento.
Netanyahu: ”la nostra risposta sarà dura”. Il premier israeliano rientrato dal suo viaggio negli Usa si è recato nella cittadina di Majdal Shams, dove sono stati uccisi 12 tra bambini e adolescenti da un razzo lanciato dal Libano. L’accoglienza però non è stata delle migliori. Circa 200 residenti hanno dimostrato contro il premier israeliano gridando: “vattene via”, “assassino”, “sei il nemico di tutti noi”. Dal canto suo Netanyahu non ha intenzione di mostrare un atteggiamento conciliante e anzi ha ribadito che “lo Stato di Israele non vuole e non può passare sotto silenzio quello che è accaduto. La nostra risposta arriverà e sarà dura”. “Hezbollah, con il sostegno iraniano, ha lanciato qui un missile iraniano che ha causato la morte di 12 anime innocenti”, ha aggiunto il primo ministro israeliano. Si apre un nuovo fronte con la Turchia.
L’atteggiamento di Israele sta facendo perdere la pazienza anche alla Turchia, tanto che il presidente Erdogan paventa la possibilità di invadere Israele: “Dobbiamo essere forti affinché Israele non possa fare questo ai palestinesi. Come abbiamo fatto in Karabakh, in Libia, possiamo fare lo stesso con loro”, ha affermato Recep Tayyip Erdogan, in un intervento trasmesso in televisione.
A stretto giro la replica del ministro degli Esteri israeliano Israel Katz: “Erdogan segue le orme di Saddam Hussein e minaccia di attaccare Israele. Lasciategli solo ricordare cosa è successo lì e come è finita”.