Schengen si allarga: dal 1° gennaio 2023 arriva la Croazia. Veto per Romania e Bulgaria
Le congratulazioni alla Croazia. Il commissario europeo per gli Affari interni Ylva Johansson felicitandosi per la decisione ha però voluto inviare un messaggio anche a Bulgaria e Romania “meritate di entrare, avete un forte sostegno da quasi tutti gli Stati membri e dalla Commissione. Sarà la mia priorità far sì che questo accada”, ha sottolineato la Johansson.
Il ‘Benvenuto’ di Metsola. A congratularsi con la Croazia anche la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola: “la Croazia è un nuovo membro dell’area Schengen. Un passo importante e meritato per il popolo croato. Avete lavorato duramente per raggiungere questo obiettivo”.
Andrej Plenkovic: “In questo anno in cui ci siamo posti importanti traguardi, abbiamo raggiunto gli obiettivi strategici del governo, di cui beneficeranno maggiormente i cittadini croati e la nostra economia”, questo invece il commento a caldo su Twitter del primo ministro croato.
Il no dell’Austria ha il sapore della ‘paura dei migranti’. Nel caso specifico a pesare sembrano essere state soprattutto le criticità sulla rotta migratoria balcanica. Vienna teme infatti che con l’eliminazione dei controlli alle frontiere rumene e bulgare, il cammino degli extracomunitari possa essere facilitato.
Non è dello stesso avviso il vicepresidente della Commissione Margeritis Schinas: “Siamo più forti, non più deboli con l’allargamento dell’area Schengen, che significa avere maggiori e migliori controlli, non minori”. Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro francese Darmanin: “se vogliamo limitare la rotta migratoria dei Balcani, che mostra una tendenza in aumento dei flussi dobbiamo essere in grado di allargare l’area Schengen per controllare le frontiere con i Paesi che non ne fanno parte, e che devono essere maggiormente monitorati”
Piantedosi: “giorno triste per l’Unione europea”. Per il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi si è trattato di un incontro deludente: “ho assistito alla mortificazione, incomprensibile e ingiustificata, di due Paesi come la Bulgaria e la Romania che sono ancora tenuti fuori dallo spazio Schengen pur avendo ogni caratteristica per entrarvi”. “Sono Paesi fratelli, – ha aggiunto il ministro – hanno fatto il percorso che era stato loro richiesto, darebbero un contributo importante al controllo dei confini orientali dell’Unione europea”, ora “l’Ue deve trovare la sintesi tra i partner per allargare lo spazio Schengen. Sono sicuro che le posizioni dei Paesi che legittimamente sono ancora contrari potranno essere riviste e sono convinto che la libera circolazione dei cittadini europei all’interno di confini sicuri sia nell’ interesse di tutti”.
Il ‘no’ dell’Olanda nei confronti della sola Bulgaria è invece giustificato con le riserve di Amsterdam “sulla corruzione e sui diritti umani”. L’Olanda, ha spiegato il ministro olandese per le Migrazioni Eric van der Burg: “incoraggerà il governo bulgaro a continuare con le riforme e il rafforzamento dello Stato di diritto, affrontando la corruzione e combattendo la criminalità organizzata”.