Sì del Parlamento Ue a Ursula von der Leyen
La tedesca Ursula von der Leyen guiderà la prossima Commissione europea, divenendo così la prima donna nella storia europea a presiedere l’esecutivo comunitario. Il Parlamento Ue l’ha eletta con una maggioranza di 383 voti a fronte di 327 contrari. Nel luglio del 2014 Jean-Claude Juncker fu eletto con una maggioranza ben più comoda: 422 sì e 250 contrari.
“Mi sento molto onorata, la fiducia che riponete in me la riponete nell’Europa, un’Europa forte e unita da est a ovest, da nord a sud, pronta a combattere per il futuro invece che contro sé stessa”, ha detto subito dopo l’ok di Strasburgo la von der Leyen, che oggi si dimetterà dal suo incarico di ministro della Difesa in Germania. “Il compito che dovrò affrontare pesa su di me ed il mio lavoro comincia adesso”, ha aggiunto, ringraziando tutti i membri del Parlamento europeo che l’hanno eletta.
Tra i punti del suo programma la lotta al cambiamento climatico, con la presentazione di una svolta verde per l’Europa nei primi cento giorni del suo mandato, un nuovo patto sui migranti ma con l’obbligo dei salvataggi in mare e la promessa di un salario minimo in tutti i Paesi Ue.
La von der Leyen si è detta disposta a garantire una proroga della Brexit, “nel caso fosse necessario più tempo per motivi validi”, ricordando infine che sarà sua cura garantire la parità di genere nella sua Commissione.
Il voto. Decisivi a suo favore sono stati i 14 eurodeputati del M5s, il cui voto è stato aspramente criticato dalla Lega che ha votato contro. “È gravissimo il voto europeo: von der Leyen passa grazie all’asse Merkel, Macron, Renzi, 5 Stelle. La Lega è stata coerente”, sono le parole del partito di Matteo Salvini. Parole sulle quali, per il momento, né il MoVimento né Conte scelgono di intervenire. Ma da Palazzo Chigi si osserva che se da un lato il premier non può certo imporre alla Lega il profilo da votare, dall’altro nelle trattative con i suoi omologhi ha lavorato con il massimo sforzo per difendere gli interessi nazionali. E Conte ha definito l’elezione della von der Leyen “un inizio incoraggiante”.
A favore di Ursula si è espresso lo schieramento delle forze pro-europee rappresentato dal gruppo dei Popolari, di cui fa parte la tedesca, dai Socialisti e democratici e da Renew Europe, i liberal-centristi di Macron, ma in maniera tutt’altro che compatta. Tra i tre gruppi sono infatti mancati oltre una settantina di europarlamentari, fra franchi tiratori, che hanno cercato di impallinare la candidata, e schede bianche.