Siria: Merkel chiama Erdogan: stop all’attacco. Uccisa attivista dei diritti delle donne
Non si arresta l’operazione militare della Turchia nel Nord-Est della Siria. Al quinto giorno dal via dell’offensiva ‘Fonte di Pace’, il ministero della Difesa turco ha fatto sapere che 480 miliziani curdi Ypg sono stati “neutralizzati”, che è stato preso il controllo dell’autostrada strategica M4 e che la cittadina di Suluk, considerata un crocevia strategico a 10 km dal confine, è stata conquistata. Secondo una fonte curda, però, i combattimenti sarebbero ancora in corso. E media locali fanno sapere che i raid turchi sulla città siriana di Ras al-Ain avrebbero colpito un convoglio sul quale viaggiavano giornalisti stranieri. Ci sarebbero feriti.
Intanto, dopo l’annuncio della Germania di bloccare la vendita delle armi alla Turchia, la cancelliera tedesca Angela Merkel fa un passo in più. E, di fronte all’escalation del conflitto, chiama Erdogan per chiedergli “un’immediata fine dell’operazione militare”. Dal canto suo il presidente turco fa sapere che l’embargo sulla vendita di armi non fermerà la sua avanzata contro i curdi. Anzi, l’esercito turco avanzerà di 30-35 chilometri nel territorio siriano.
Gli Stati Uniti si preparano invece ad evacuare circa 1.000 soldati da tutto il nord della Siria nei tempi più rapidi possibili: lo ha detto in un’intervista televisiva il segretario alla difesa americano, Mark Esper. Una mossa che il presidente statunitense Donald Trump ha definito “molto intelligente”. “Siamo pronti a imporre severe sanzioni alla Turchia” torna poi a ribadire il tycoon su twitter. C’è “un ampio consenso”, spiega, “Stiamo lavorando con il senatore Lindsay Graham e con molti membri del Congresso, compresi i democratici”.
A scuotere l’opinione pubblica è anche l’uccisione da parte delle milizie filo turche dell’attivista curda Hevrin Khalaf. Hevrin, segretario generale del Partito Futuro siriano, si batteva per la coesistenza pacifica fra curdi, cristiano-siriaci e arabi ed era apprezzata da tutte le comunità. Il fuoristrada Toyota che la trasportava è stata fermato sull’autostrada M4, tra Manbij e Qamishlo, da un gruppo di uomini armati. E’ stato ritrovato crivellato di colpi. Hevrin è stata fatta scendere e poi uccisa a colpi di fucile mitragliatore. Ma non è chiaro chi siano i responsabili. C’è il sospetto che Hevrin sia rimasta vittima di un omicidio mirato dell’Isis, che la considerava una pericolosa miscredente.
Dall’inizio dell’offensiva turca contro i curdi in Siria, secondo i dati Onu sono già oltre 130mila gli sfollati. Le Nazioni unite mettono così in guardia dalla possibilità che si vada incontro a una nuova tragedia umanitaria nel Paese.