Situazione sempre più infuocata in Medio Oriente: venerdì i funerali di Nasrallah
Situazione sempre più infuocata in Medio Oriente. Le sirene antimissile sono risuonate in Israele nelle comunità a ridosso dei confini del nord e anche del sud. I ribelli yemeniti Houthi sostenuti dall’Iran hanno rivendicato la responsabilità degli attacchi notturni con droni nel centro di Israele. Un velivolo senza pilota sarebbe caduto non lontano da Tel Aviv. Diversi incendi sono scoppiati nel nord dopo i lanci di Hezbollah dal Libano. Teheran fa sapere che “Considererà nemico chi fornirà spazio aereo a Israele”. Lo Stato ebraico replica: “risponderemo con forza, dopo esserci coordinati con gli Usa”.
Secondo l’agenzia di stampa statale iraniana Irna che rilancia un’informazione di Sabereen News, i funerali di Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah ucciso nel raid israeliano del 27 settembre scorso a sud di Beirut, verranno celebrati domani, venerdì 4 ottobre. Sabereen News, vicina ai Guardiani della rivoluzione, non precisa però né l’orario, né il luogo dei funerali.
I combattimenti proseguono. Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno avvertito i libanesi a cui è stato detto di evacuare decine di villaggi nel sud del Libano di “non tornare a casa fino a nuovo avviso”. In un post sui social media, il portavoce militare in lingua araba Avichay Adraee ha infatti ribadito che “i raid di Israele continuano”. L’esercito israeliano su Telegram fa sapere invece di aver colpito “circa 200 obiettivi terroristici di Hezbollah in territorio libanese, tra cui siti di infrastrutture terroristiche, terroristi, depositi di armi e posti di osservazione”. Due giornalisti belgi della VTM sono rimasti feriti. Sempre secondo Israele, “circa 15 terroristi di Hezbollah” in un attacco all’edificio del comune di Bint Jbeil.
Hezbollah dal canto suo, fa sapere di avere “abbastanza combattenti, armi e munizioni per respingere Israele” e lo comunica attraverso il capo dell’ufficio stampa, Mohammad Afif: “Assicuriamo al nemico che questo è solo il primo round”, ha affermato Afif ai giornalisti nel sud del Libano, aggiungendo che il Partito di Dio è pronto a “sacrificare il proprio sangue e la propria anima per la nostra patria per la grazia di Dio”. “Quello che è successo a Maroun al-Ras e in altre zone, inclusa Odaisseh, non è stato altro che la punta dell’iceberg”.
Proseguono i bombardamenti anche su Gaza. L’Unicef via X fa sapere che nelle ultime 24 ore sono state colpite quattro scuole a Gaza e alcuni bambini sarebbero rimasti uccisi. Colpita anche una scuola in Israele. “Le scuole – ovunque – non sono un obiettivo. La violenza che colpisce i bambini deve finire”, ribadisce l’Unicef.