Telefonata tra Draghi e Zelensky: “Italia pronta a garantire la nostra sicurezza”
Il grazie di Zelensky via Twitter: “Prosegue il dialogo con il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi. Abbiamo discusso la via per contrastare l’aggressione russa. Ho ringraziato per l’importante difesa e il supporto umanitario. Il popolo ucraino lo ricorderà. Apprezziamo la volontà dell’Italia di partecipare alla creazione di un sistema di garanzie di sicurezza per l’Ucraina” ha scritto il presidente ucraino, su Twitter.
Intanto continuano le operazioni sul campo. Secondo il sindaco Vadym Boychenko, a Mariupol ci sarebbero quasi cinquemila morti, tra cui 210 bambini. L’assedio russo della città portuale, è in corso da 28 giorni e secondo il primo cittadino 140mila persone sono riuscite a fuggire prima che le vie di fuga venissero chiuse, mentre altre 150mila sono state evacuate successivamente e 30mila “deportate” in Russia o nelle zone occupate dai russi nell’est dell’Ucraina. In città sarebbero ancora bloccate circa 170mila persone. Liberata invece dal “male di Mosca” la città di Irpin.
Putin vuole i rubli per il suo gas. Mosca non torna indietro e ribadisce che le forniture del suo gas dovranno essere pagate in rubli. “Non faremo beneficenza”, ha tuonato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov secondo la Tass. Peskov però non ha chiarito quali potrebbero essere le conseguenze in caso di rifiuto del pagamento in rubli, “ma di sicuro non forniremo gas gratuitamente, questo è certo. E’ quasi impossibile fare beneficenza nella nostra situazione”, ha aggiunto Peskov.
Tra le altre ritorsioni, le autorità di Mosca stanno lavorando a misure per limitare il rilascio di visti ai cittadini dei cosiddetti ‘stati ostili’ e continua anche la censura della comunicazione. Novaya Gazeta, il giornale indipendente russo, dovrà sospendere le sue pubblicazioni “fino al termine dell’operazione speciale in Ucraina”, dopo due avvertimenti ufficiali dall’autorità delle telecomunicazioni di Mosca. Le ferrovie russe hanno inoltre annunciato di aver interrotto le spedizioni di merci su rotaia verso la Finlandia.