Tira e molla russo sulla pace, Peskov: “il futuro dei territori controllati da Mosca deciso dai residenti”
Nuovo tira e molla russo sui colloqui di pace. Il vice ministro degli Esteri russo Andrei Rudenko citato dall’Agenzia Interfax, ha fatto sapere che Mosca è pronta a riprendere i colloqui con l’Ucraina quando Kiev si dichiarerà pronta a farlo. Rudenko ha poi annunciato che valuterà l’apertura dell’accesso ai porti ucraini del Mar Nero solo se sarà presa in considerazione la revoca delle sanzioni contro la Russia. La dichiarazione arriva dopo che il direttore esecutivo del Programma alimentare mondiale, David Beasley, ha lanciato un appello al presidente russo Vladimir Putin, sottolineando che milioni di persone morirebbero in tutto il mondo a causa del blocco russo dei porti del Mar Nero.
Rudenko ha affermato che la prima causa della crisi alimentare sono “le sanzioni imposte alla Russia da Stati Uniti e Ue, che ostacolano la libertà di commercio, in particolare di prodotti alimentari. Quindi, se i nostri partner vogliono una soluzione, è necessario anche risolvere i problemi legati alla revoca delle restrizioni sanzionatorie imposte alle esportazioni russe”, ha affermato Rudenko.
Le dichiarazioni di Peskov. Il portavoce del Cremlino citato dalla Tass ha invece fatto sapere che la Russia “difenderà i suoi beni congelati all’estero e si batterà contro i tentativi di rubarli”. Inoltre ha ribadito che il futuro dei territori ucraini controllati dalle forze russe sarà deciso dalla volontà dei residenti locali.
Piano di sostegno energetico Ue per Kiev. La commissaria Ue all’energia, Kadri Simson è infatti tornata sul pericolo di interruzione totale di forniture energetiche all’Ucraina, ad opera della Russia. Un pericolo tangibile e per questo ha detto la Simson “occorre essere preparati. La Commissione Ue lancerà un progetto RePowerUkraine”. Lo scopo è quello di “sostituire i combustibili fossili russi con energia pulita, aumentando la partecipazione delle rinnovabili al mix energetico al 45% entro 2030”, ha aggiunto la commissaria.
Nuove agevolazioni economiche per l’Ucraina. Il Parlamento europeo ha dato l’ok alla sospensione, per un anno, dei dazi doganali sulle importazioni dei prodotti ucraini. Il testo è stato approvato con 515 voti favorevoli, 32 contrari e 11 astensioni e prevede la completa rimozione dei dazi all’importazione di prodotti industriali, dei dazi doganali di prodotti ortofrutticoli, nonché dei dazi antidumping e delle misure di salvaguardia sulle importazioni di acciaio.
Resta il nodo dei Paesi Visegrad sull’embargo al petrolio russo. Nel mirino di Varsavia l’esenzione di Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca dall’embargo sul petrolio russo. La Polonia in tal senso propone di vietare la vendita in un altro Paese dell’Ue o in Paesi terzi di prodotti risultanti dalla lavorazione di merci importate in deroga alle sanzioni. Gli stessi prodotti, secondo le autorità polacche, dovrebbero poi essere contrassegnati in modo da informare i consumatori che acquistando tali merci, si contribuisce a finanziare la Russia.