Tregua sempre più fragile in Medio Oriente. Usa avverte Israele: “sta violando i termini dell’accordo”
Tregua sempre più fragile in Medio Oriente. Gli Stati Uniti hanno infatti avvertito Israele che sta violando i termini dell’accordo. Secondo fonti a conoscenza dei dettagli, “ci sono state violazioni israeliane della tregua, principalmente con il ritorno visibile e udibile dei droni dell’Idf nei cieli di Beirut”. Lo riferisce il quotidiano Ynet.
La Francia esorta Israele a rispettare il cessate il fuoco. Il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, approfittando di un colloquio telefonico con l’omologo israeliano, Gideon Saar, ha ribadito ”la necessità che tutte le parti rispettino il cessate il fuoco in Libano” anche alla luce degli ”sforzi dispiegati in questo senso dalla Francia, insieme col partner Usa”. Nel corso della conversazione, precisa una nota diffusa dal Quai d’Orsay, Barrot ha inoltre sottolineato che ”l’accordo sul cessate il fuoco con il Libano deve aprire la via ad un cessate il fuoco immediato a Gaza, alla liberazione di tutti gli ostaggi nonché l’ingresso massiccio di aiuti umanitari”.
Antonio Tajani a Il Cairo per la Conferenza Umanitaria Internazionale per Gaza. Il vicepremier è in Egitto per prendere parte alla Conferenza a porte chiuse,che ha l’obiettivo di rafforzare la risposta umanitaria a Gaza, co-organizzata da Egitto e Nazioni Unite. L’incontro è presieduto dal ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty, dalla coordinatrice Onu per Gaza, Sigrid Kaag, e dall’alto commissario di Unrwa, Philippe Lazzarini. Presenti anche il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, il segretario generale della Lega araba Ahmed Aboul Gheit e molti primi ministri e ministri di tutta la regione del Mediterraneo allargato e anche una delegazione di Hamas. La “delegazione si è incontrata con il capo dell’intelligence generale egiziana, il general maggiore Hassan Rashad, e con alcuni funzionari dell’intelligence egiziana, e ha discusso i modi per fermare la guerra e l’aggressione, portare aiuti e aprire il valico di Rafah” al confine di Gaza con l’Egitto, ha sottolineato un alto funzionario di Hamas che ha partecipato all’incontro in Egitto ieri sera.
Hamas: “contiamo sulla pressione Usa su Netanyahu per fermare la guerra”. Un secondo funzionario di Hamas, anch’egli presente a Il Cairo, ha dichiarato che “Egitto, Qatar e Turchia stanno facendo grandi sforzi per raggiungere un accordo per il cessate il fuoco e lo scambio di prigionieri”, riferendosi al previsto scambio di ostaggi tra Israele e Palestina. “Il nostro popolo palestinese sta aspettando la pressione americana e internazionale su Netanyahu per fermare la guerra e raggiungere un accordo, come è successo in Libano”, ha sottolineato il funzionario.
Visto lo stallo dei negoziati per il cessate il fuoco a Gaza, l’obiettivo principale dell’incontro è rafforzare gli aiuti per la popolazione civile nella Striscia. Quattro le finalità principali: risposta umanitaria, garantire un’adeguata preparazione al cessate il fuoco, sostenere il flusso di aiuti verso Gaza attraverso l’Egitto e pianificare la prima fase della ripresa.
Sul fronte Siriano il Collegio francescano Terra Sancta di Aleppo “è stato colpito da un attacco russo che ha causato gravi danni”, ha fatto sapere il ministro Tajani, rivolgendo un “appello a tutte le parti in conflitto in Siria perché sia tutelata la popolazione civile”. A seguito dell’ingresso ad Aleppo del movimento radicale Hayat Tahrir al Sham, le Nazioni Unite hanno avviato un’evacuazione verso Damasco. Secondo la Farnesina, un primo gruppo di auto, con a bordo anche alcuni italiani, è arrivato in città, mentre altri pullman messi a disposizione dell’Onu sono in attesa di partire con un convoglio cui dovrebbero unirsi alcuni connazionali con auto private.
L’Iran sostiene Assad. Appoggio incondizionato di Teheran nei confronti del presidente siriano Bashar al-Assad che avverte: “Elimineremo i terroristi con la forza: è l’unico linguaggio che capiscono”. Intanto i combattenti filo-turchi hanno strappato alle forze curde una città strategica del nord della Siria.