Tregua tra Israele e Hamas: siglato l’accordo. Cessate il fuoco a partire da domenica
Tregua tra Israele e Hamas. Una lunghissima giornata di trattative e riunioni estenuanti si è conclusa solo all’una di notte con l’approvazione da parte del governo israeliano dell’accordo siglato a Doha sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi.
Israele rilascerà 737 prigionieri palestinesi. Lo ha annunciato il ministero della Giustizia. Tra i prigionieri che saranno rilasciati c’è anche Zakaria Zubeidi, responsabile di diversi attacchi contro civili israeliani ed ex leader delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, braccio armato del partito Fatah, evaso da una prigione israeliana nel 2021.
Nella lista non compare invece Marwan Barghouti, noto anche come il “Nelson Mandela palestinese”, uno dei leader più amati e anche rispettati che, secondo alcuni, rappresenta una delle poche se non l’unica, figura in grado di mediare per un vero e proprio processo di pace duraturo. Ecco perché, secondo alcuni, la sua mancata liberazione, rende già fragile, e soprattutto temporanea, la tregua in Medioriente.
Cosa prevede l’accordo. Durante i 42 giorni di tregua è previsto il graduale rilascio dei primi 33 ostaggi israeliani, rapiti da Hamas il 7 ottobre e un altrettanto graduale inizio del ritiro delle forze israeliane dalle aree più densamente popolate della Striscia di Gaza. L’accordo prevede inoltre che Israele rilasci almeno mille (ma il numero potrebbe aumentare) prigionieri palestinesi, condannati e detenuti nelle carceri israeliane
Il monito di Netanyahu: “Se i negoziati sulla fase due dell’accordo falliscono, l’Idf tornerà a combattere intensamente a Gaza con il sostegno degli Stati Uniti”, ha promesso il leader israeliano. Secondo un sondaggio pubblicato dal quotidiano Maariv, il 73% degli israeliani è favorevole all’accordo di cessate il fuoco a Gaza, mentre solo il 19% è contrario.