Ucraina, a Kharkiv situazione sempre più difficile. Mosca: “Nessun armamento occidentale salverà Zelensky”
Dopo i massicci attacchi dell’esercito russo, la situazione nella regione di Kharkiv – già ieri definita “al limite” – è sempre più difficile, al punto che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha deciso prima di ritirare le truppe da alcune zone, poi di inviare rinforzi. Il leader di Kiev ha anche deciso di cancellare tutti i prossimi viaggi internazionali, compresa la visita a Madrid prevista per venerdì.
Il leader del Cremlino Putin invece, come previsto, sarà a Pechino, dove incontrerà il presidente cinese Xi Jinping. Alla vigilia della sua visita in Cina avverte: “Siamo aperti al dialogo sull’Ucraina, ma tali negoziati devono tenere conto degli interessi di tutti i Paesi coinvolti nel conflitto, compreso il nostro”. “Se c’è disponibilità alla trattativa ben venga ma non può essere la fine dell’Ucraina” commenta a stretto giro il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani.
Intanto, dopo la visita a sorpresa a Kiev del segretario di Stato americano Blinken, il Pentagono lancia l’allarme: “Siamo preoccupati. La situazione sul campo di battaglia in questo momento in Ucraina è difficile”. Ieri Blinken ha promesso la continuazione del sostegno militare all’Ucraina. Ma da Mosca arriva l’avvertimento: “Nessun armamento occidentale potrà salvare il regime criminale di Zelensky dal collasso”.
Via libera intanto dei rappresentanti permanenti dei 27 ad una serie di misure restrittive nei confronti di 4 media russi: Voice of Europe, Ria Novosti, Izvestia e Russia Gazeta. Le misure si iscrivono nella strategia di contratto dell’Ue alle interferenze di Mosca in vista delle Europee. L’approvazione è arrivata nella riunione degli ambasciatori iniziata questa mattina, dove al di là del bando ai 4 media russi, si discuterà del quattordicesimo pacchetto di sanzioni, che si punta ad approvare nelle prossime settimane.