Ucraina, ancora bombe: Ue condanna i crimini di guerra russi. Blinken sente Lavorv e Kuleba
La guerra in Ucraina è giunta ormai al 157esimo giorno. Mentre continuano a muoversi le diplomazie dal campo arrivano notizie di nuovi attacchi da parte delle truppe di Mosca. Una persona è morta e altre sei sono rimaste ferite a causa dei bombardamenti russi avvenuti nella notte nella zona di Mykolaiv. Sono invece 5 i civili rimasti uccisi e 13 i feriti sotto le bombe nell’oblast di Donetsk. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito un “deliberato crimine di guerra russo” il bombardamento sul carcere di Olenivka, nell’est del Paese, che ha causato “più di 50 morti”. la condanna arriva anche da Bruxelles. L’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera, Josep Borrell parla di “atti inumani e barbari” che “rappresentano gravi violazioni delle Convenzioni di Ginevra e del loro Protocollo aggiuntivo e costituiscono crimini di guerra”.
Intanto colloquio telefonico tra il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, e il segretario di Stato americano, Antony Blinken. “Abbiamo deciso di rafforzare ulteriormente l’Ucraina militarmente ed economicamente”, ha dichiarato Kuleba su Twitter. Blinken ha sentito ieri anche il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov in un “confronto diretto ma difficile”. Molti i temi i caldi discussi tra cui lo scambio di prigionieri, ma soprattutto il segretario di Stato americano ha messo in chiaro che il mondo “non riconoscerà mai” un’eventuale annessione dell’Ucraina alla Russia. Il ministro degli Esteri russo da parte sua ha risposto che “gli obiettivi dell’operazione militare speciale saranno raggiunti”. Blinken ha anche premuto sul collega affinché Mosca onori l’accordo sul grano e lasci partire le navi ucraine bloccate nei porti.
Continua anche la guerra del gas. Il gigante russo dell’energia Gazprom ha annunciato di aver sospeso le forniture di gas alla Lettonia in seguito alle tensioni tra Mosca e l’Occidente sul conflitto in Ucraina e alle sanzioni senza precedenti dell’Ue contro la Russia.