Ucraina: Giorgia Meloni verso Kiev. A Mosca il discorso di Putin e il piano di pace cinese
Da Varsavia a Kiev. Oggi è il giorno della visita, a lungo rinviata, della presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella capitale ucraina, a tre giorni dall’anniversario dell’invasione russa. La trasferta arriva 24 ore dopo la visita a sorpresa di Joe Biden a Kiev e con il quale la premier si è incrociata solo a distanza. L’agenda blindata del presidente Usa non ha consentito cambi di programma in corsa, ma una telefonata tra i due ha ribadito, il sostegno all’Ucraina e discusso del loro stretto coordinamento, compresa l’assistenza di sicurezza, economica e umanitaria. Poi la Casa Bianca ha fatto sapere: ” Biden è impaziente di accoglierla a Washington”.
Arrivata a Varsavia nel pomeriggio di ieri, dove ha incontrato il primo ministro Mateusz Morawiecki, poi il Presidente Andrzej Duda, Giorgia Meloni dovrebbe arrivare a Kiev in tarda mattinata. Il treno con a bordo la premier è partito ieri sera dalla stazione polacca di Przemysl, al confine con l’Ucraina, ha viaggiato tutta la notte e si sta avvicinando alla capitale. Motivi di sicurezza spingono Palazzo Chigi a mantenere massimo riserbo sui dettagli fino all’ultimo ma l’agenda della presidente del Consiglio, dovrebbe prevedere, oltre alla tappa obbligata a Kiev da Volodymyr Zelensky, anche una visita a Bucha e Irpin, per vedere da vicino il volto della guerra.
Vladimir Putin terrà invece oggi il suo discorso sullo stato della nazione all’Assemblea federale russa, dove parlerà a entrambe le camere del parlamento e definirà i suoi obiettivi per il secondo anno di quella che chiama la sua “operazione militare speciale” in Ucraina.
Atteso a Mosca il capo della diplomazia del Partito comunista cinese Wang Yi per illustrare alle autorità russe un piano di pace di Pechino per l’Ucraina. Il ministro degli Esteri cinese Qin Gang fa sapere intanto che la Cina è “molto preoccupata” per il conflitto che “si sta intensificando e sta anche andando fuori controllo”, e chiede di “promuovere il dialogo”.