Ucraina, pioggia di missili russi sulle città, raid a Zaporizhzhia. Oggi vertice virtuale del G7
Sale il bilancio delle vittime dei raid missilistici messi in atto dalla Russia ieri sul territorio ucraino: 19 morti e 105 feriti. Vittime della vendetta di Vladimir Putin per l’attacco al ponte di Crimea. Una raffica di 83 missili e 17 droni kamikaze lanciati su due terzi delle regioni del Paese: Kiev, Leopoli, Ivano-Frakivsk, Dnipro, Odessa con infrastrutture strategiche andate distrutte, blackout di massa, incendi ed esplosioni e il terrore che dopo mesi è tornato nel cuore della capitale.
Attacchi condannati dai Paesi occidentali durante l’Assemblea generale dell’Onu ma che non fermano la furia del leader del Cremlino. Nuovi raid hanno infatti colpito, nella notte, Zaporizhzhia: nel mirino “un’infrastruttura della città”, già duramente colpita nei giorni scorsi. Droni kamikaze russi hanno attaccato questa mattina la centrale termoelettrica di Ladyzhyn nella regione di Vinnytsia danneggiando l’impianto elettrico. Esplosioni anche nelle regioni di Kiev, Rivne e Kryvyi Rih dove, tra l’altro, restano ancora intrappolati sottoterra 98 minatori in una delle miniere di carbone della città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. In mattinata sono state emesse allerte aeree in tutte le regioni.
Oggi riunione virtuale urgente del G7 sull’Ucraina. Vertice al quale parteciperà anche Zelensky al quale ieri il presidente Usa Joe Biden si è impegnato a fornire anche “sistemi avanzati di difesa aerea”. In un’intervista alla Cnn il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby ha fatto sapere che gli Stati Uniti “invieranno nuovi pacchetti di armi a Kiev nei prossimi giorni e continueranno ad aiutare l’Ucraina a difendersi per tutto il tempo necessario”. Anche la premier britannica Liz Truss ha garantito di voler continuare sulle orme del suo predecessore fornendo a Kiev le armi di cui ha bisogno e ha definito Putin “disperato per i successi ucraini”. “Gli Stati Uniti e i loro alleati si sono avvicinati alla linea rossa stabilita dalla Russia” tuona l’ambasciatore russo a Washington, Antonov chiedendo agli Stati Uniti e ai loro alleati di smettere di pompare il regime” di Kiev “con armi letali”.
Il direttore generale dell’Aiea, Rafael Grossi, incontra intanto oggi a San Pietroburgo il presidente russo, Vladimir Putin, per parlare del futuro dell’impianto ucraino di Zaporizhzhia, di cui ormai il Cremlino ha acquisito il controllo e la proprietà. Mentre domani Putin incontrerà ad Astana il presidente turco Erdogan.