Ucraina, Zelensky all’Onu: togliere a Mosca il potere di veto. In Russia arresti per le proteste
Una standing ovation ha accolto l’intervento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, all’Assemblea dell’Onu, al culmine di una giornata scandita dal discorso di Vladimir Putin che ha annunciato la mobilitazione di 300mila riservisti per intensificare l’offensiva in Ucraina tornando ad agitare lo spettro di una guerra nucleare. Il leader di Kiev ha chiesto un tribunale speciale per i crimini di Mosca e ha chiesto che venga tolto alla Russia il diritto di veto nel Consiglio di sicurezza. Ha rinnovato poi la richiesta di “armi, sistemi di difesa e anche supporto finanziario”ed ha anche accennato al tetto al prezzo del gas e del petrolio russi: “E’ il momento di imporlo” detto perché “finanziano la guerra di Putin”.
Il responsabile della politica estera Ue, Josep Borrell fa intanto sapere che presto arriveranno nuove sanzioni contro Mosca. Il nuovo pacchetto prenderà di mira “settori dell’economia russa e una nuova lista di soggetti”. La decisione è stata adottata dal Consiglio degli affari esteri straordinario dell’Ue. Anche Londra “si impegna a fornire aiuti militari all’Ucraina fino alla vittoria sulla Russia” ha fatto sapere la premier britannica Liz Truss all’Assemblea generale dell’Onu.
Nelle prime ore del nuovo giorno è arrivata anche la notizia dell’imponente scambio di prigionieri tra Russia ed Ucraina: liberi 215 soldati di Kiev, tra cui i comandanti “eroi” della difesa dell’Azovstal, in cambio dell’oligarca ucraino filorusso Medvedchuk.
In Russia l’annuncio di Putin sulla mobilitazione parziale dei riservisti ha riacceso le proteste, represse con ondate di arresti. Molti cittadini si sono riversati nelle strade per mostrare il loro dissenso. L’ong Ovd-Info riporta che oltre è salito a 1.332 il numero delle persone arrestate in 38 diverse città diverse. Un mese fa gli attivisti di Ovd avevano stimato in quasi 16.500 le persone fermate in Russia per aver protestato contro l’operazione in Ucraina.