Ue, Ursula von der Leyen punta alla riconferma. Meloni: “l’Italia conti di più a Bruxelles”
Da oggi si apre la partita per delineare i vertici europei. I capi di Stato e di governo dei 27 si incontrano infatti per una cena informale, organizzata dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel, per discutere di chi dovrà ricoprire i posti di vertice delle istituzioni europee. Alle 14 il pre-vertice del Ppe a cui dovrebbero partecipare i 13 leader popolari attualmente al governo in altrettanti Paesi.
In discussione la presidenza della Commissione per cui Ursula von der Leyen resta la favorita, del Consiglio europeo, dove si ipotizza Antonio Costa e del Parlamento con una riconferma per Roberta Metsola, mentre per il ruolo di Alto rappresentante per gli Affari esteri si parla di Kaja Kallas. Ma la partita sui top job può riservare ancora sorprese. La decisione formale potrebbe arrivare nel Consiglio europeo del 27 e 28 giugno
L’Italia, con Giorgia Meloni, porterà sul tavolo le proprie richieste di “contare” di più a Bruxelles. “Di nomi ancora non si è parlato”, assicurano nella maggioranza, ma il candidato naturale per l’ingresso nella nuova Commissione sarebbe Raffale Fitto. Spostare un ministro aprirebbe però la strada ad un rimpasto di governo, un’idea esclusa pubblicamente dalla presidente del Consiglio. Idem per Giorgetti e Tajani. Tra i nomi emersi nelle ultime settimane c’è anche quello di Elisabetta Belloni. A ciò si aggiungono le aspettative dei paesi dell’Est Europa, con la Polonia in testa, che aspirano a un maggiore riconoscimento del loro ruolo nell’Ue.
Asse Scholz-Macron. Il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz puntano a chiudere la partita il prima possibile e si sono detti fiduciosi sulla possibilità che ciò avvenga. Ma al momento non si può escludere che qualcuno metta loro i bastoni tra le ruote e che l’intesa sull’operazione non riesca a essere conclusa prima del 30 giugno, cioè quando si svolgeranno le elezioni in Francia.
Le indiscrezioni trapelate comunque danno quasi per scontata la rielezione di von der Leyen ed anche quella di Roberta Metsola (anche lei dei Popolari), alla testa dell’Europarlamento per un altro mandato di due anni e mezzo. Mentre quando si parla di Costa e Kallas le certezze diminuiscono e si ha l’impressione che alcuni dei protagonisti della scena europea abbiano finora mantenuto le carte migliori in mano per scoprirle proprio nel corso di questa cena.
I numeri del Ppe. La ‘maggioranza Ursula’, sostenuta da: Partito Popolare Europeo (PPE) di centrodestra, i Socialisti e Democratici (S&D) di centrosinistra e il gruppo liberale Renew Europe, può contare su 406 dei 720 seggi del Parlamento Ue. Per la nomina bisogna superare i 361 scranni. Di primo acchito la partita sembrerebbe chiusa, ma si allunga l’ombra dei franchi tiratori. Per questo si starebbe lavorando ad un allargamento della coalizione e in questa operazione potrebbero avere un peso importante sia parte del gruppo dei Verdi con 52 seggi, sia un appoggio esterno della delegazione di Fratelli d’Italia, che in Europa è parte del partito dei Conservatori e Riformisti Europei e può contare su 76 seggi.
La partita più serrata potrebbe giocarsi per le Commissioni. La Francia mira ad un incarico importante sul fronte dell’economia o della politica industriale. Alla Spagna piacerebbe l’attuale vicepremier Teresa Ribera al clima o alla transizione energetica. La Lettonia punta alla riconferma di Valdis Dombrovskis, attualmente vicepresidente della Commissione a cui fanno capo gli affari economici e il commercio.