Usa fuori dall’accordo Onu sui migranti e cresce la tensione con la Corea del Nord
Gli Stati Uniti si sfilano dall’accordo delle Nazioni Unite per una migrazione sicura, il Global Compact on migration firmato nel settembre 2016. Lo annuncia l’ambasciatrice americana all’Onu Nikki Haley, spiegando che la dichiarazione ”non è in linea con le politiche per l’immigrazione e i rifugiati americane e con i principi dell’amministrazione Trump”. ”Le nostre decisioni sull’immigrazione devono essere sempre prese dagli americani e solo dagli americani” mette in evidenza la Haley.
Intanto nuova prova di forza Usa-Corea del Nord. Sei caccia F-22 Raptor americani sono giunti in Corea del Sud in vista del ciclo di manovre annuali aeree congiunte “Vigilant Ace”, del 4-8 dicembre. Il dispiegamento così corposo di caccia invisibili statunitensi accade per la prima volta, hanno annunciato le forze armate di Seul.
L’esercitazione si profila come una grande prova di forza verso Pyongyang, a pochi giorni dal lancio del nuovo missile intercontinentale. Gli Usa contano di inviare infatti anche F-35A, F-35B, F-16C e un numero imprecisato di superbombardieri.
L’aeronautica sudcoreana, da parte sua, schiererà F-15K, KF-16 e F-5 e altri aerei per circa 230 aerei totali impegnati in otto basi militari Usa e della Corea del Sud. Le esercitazioni poi prevedono attacchi simulati su target nucleari e missilistici, inclusi i trasportatori, di Pyongyang che -appena mercoledì – ha testato un vettore balistico intercontinentale (ICBM) capaci per i militari di Seul di coprire almeno 13.000 km e di raggiungere tutto il territorio Usa.
Il presidente americano Donald Trump e la sua amministrazione stanno “implorando una guerra nucleare”, afferma un portavoce del ministero degli Esteri nordcoreano in una nota, in cui il tycoon è definito un “demone nucleare” e un “distruttore della pace globale”. Trump sta “inscenando una scommessa nucleare estremamente pericolosa sulla penisola coreana”.
La possibilità di una guerra con la Corea del Nord “aumenta di giorno in giorno”, ha detto il consigliere alla Sicurezza nazionale della Casa Bianca HR McMaster, sottolineando che Pyongang rappresenta la “maggiore, immediata minaccia per gli Stati Uniti”. “Ci sono modalità per risolvere il problema” senza un conflitto armato, ma “non resta molto tempo”, ha dichiarato.