Usa, Putin e Trump pronti al dialogo. Biden parla alla Nazione. La Fed taglia i tassi

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Il dialogo tra Russia e Usa è possibile. A distanza di un giorno dall’elezione di Donald Trump come prossimo presidente degli Stati Uniti, Vladimir Putin “apre” una sponda. Si congratula con il tycoon per l’elezione, si dice pronto a parlare con lui e definisce “degne di attenzione” le sue idee per mettere fine alla guerra in Ucraina. Un’ apertura subito raccolta da Trump: “Penso che ci parleremo” ha detto il tycoon alla Nbc.

Intanto il presidente uscente degli Stati Uniti, Joe Biden, si è rivolto alla nazione dopo la vittoria elettorale di Trump. Ha annunciato di aver telefonato ieri al presidente eletto, che si insedierà il prossimo 20 gennaio, per assicurargli “una transizione pacifica dei poteri in America” perché “non puoi amare il tuo Paese solo quando vinci. La scelta degli elettori va rispettata”. E ha promesso: “Abbiamo perso questa battaglia, ma non possiamo mollare”. Il leader democratico ha anche omaggiato lo sforzo di Kamala Harris, che lo ha sostituito nella corsa elettorale a luglio: “Ha portato avanti una campagna che è stata fonte di ispirazione” ha detto dal giardino della Casa Bianca. Prima delle dichiarazioni il leader dem ha rilasciato una nota pubblica in cui ha definito Harris “una partner incredibile”, elogiandone “l’integrità, il coraggio e il temperamento”.

E all’indomani del trionfo di Trump alle urne la Fed taglia i tassi di interesse. La banca centrale ha ridotto il costo del denaro di un quarto di punto, portandoli in una forchetta fra il 4,50% e il 4,75%,  con la seconda sforbiciata consecutiva. “L’inflazione ha fatto progressi verso l’obiettivo del 2%, ma resta elevata”, si legge nel comunicato. Nel breve termine le elezioni “non avranno alcun effetto sulla nostra politica” chiarisce il presidente della Fed Jerome Powell che poi risponde senza esitazione, con un secco “no”, a chi gli chiede se lascerà l’incarico se il neo presidente Usa dovesse chiederglielo. La banca centrale, se Trump darà seguito alle sue promesse elettorali, si troverà a fare i conti con un aumento dei dazi e i suoi potenziali effetti sull’inflazione.