Venezuela: Guaidó chiama alla rivolta militare, già neutralizzata secondo Maduro
Tensione altissima in Venezuela. Il leader dell’opposizione Juan Guaidó ha lanciato l’appello ad una rivolta militare in un breve video nel quale appare in una base aerea a Caracas circondato da soldati pesantemente armati, e affiancato dall’attivista Leopoldo López. Quest’ultimo che si trovava agli arresti domiciliari, è stato liberato in un’azione coordinata proprio dall’autoproclamato presidente ad interim. “Il momento è adesso”, ha detto Guaidó.
Dura la replica del Governo con Maduro: “Informiamo il popolo del Venezuela che in questo momento stiamo affrontando e neutralizzando un ridotto gruppo di militari traditori che hanno occupato il Distributore Altamira (il principale accesso alla città) per promuovere un colpo di Stato contro la Costituzione e la pace della Repubblica”, ha detto il ministro dell’Informazione di Nicolas Maduro, Jorge Rodriguez. “A questo tentativo si è unita l’ultradestra golpista e assassina, che ha annunciato il suo piano violento da mesi. Chiamiamo il popolo alla massima allerta”.
Le informazioni sono in divenire e contrastanti: il vicepresidente del Partito socialista unito del Venezuela (Psuv), Diosdado Cabello ha invitato tutti i chavisti a recarsi al Palazzo presidenziale di Miraflores per difendere la Costituzione ed il presidente Nicolas Maduro. Il presidente dell’Assemblea Nazionale Costituente, ha inoltre dichiarato che l’opposizione non è riuscita ad accedere alla base aerea a Caracas.
Il ministro della Difesa e comandante in capo della Forza armata nazionale bolivariana (Fanb) Vladimir Padrino, ha assicurato via Twitter che la situazione nel Paese è sotto controllo e che gli autori della rivolta sono “vigliacchi” che si sono alzati contro la Costituzione. Tutte le unità militari dispiegate nelle otto regioni del Paese riferiscono di una situazione di normalità nelle caserme sotto la guida dei loro comandanti naturali.
“Non appoggeremo un colpo di Stato in Venezuela”. E’ la posizione di Madrid, tra i primi Paesi a riconoscere Guaidò come presidente ad interim, ma che di fronte all’appello del leader dell’opposizione venezuelano ad una rivolta delle forze armate invita ad “evitare uno spargimento di sangue”. “Sosteniamo un processo democratico pacifico e chiediamo l’immediata convocazione delle elezioni”, ha detto la portavoce di Pedro Sanchez, Isabel Celaa.