Venezuela, incontri segreti di Guaidò con i militari. Oggi il voto dell’Ue
In una giornata cruciale per il Venezuela in cui il Parlamento europeo voterà per riconoscere la presidenza legittima di Juan Guaidò, lo stesso leader dell’opposizione confessa – in un articolo a sua firma pubblicato sul New York Times – di aver avuto incontri clandestini con membri delle forze militari e di sicurezza del paese.
“Abbiamo offerto l’amnistia a tutti coloro che non sono stati riconosciuti colpevoli di crimini contro l’umanità – scrive Guaidò – Il ritiro del sostegno militare verso Maduro è cruciale per consentire un cambiamento nel governo, e la maggioranza delle forze militari in servizio concorda sul fatto che le recenti emergenze del paese siano insostenibili. Maduro non ha più il sostegno della gente. La settimana scorsa a Caracas, i cittadini dei quartieri più poveri, che in passato erano state roccaforti chaviste, scesi in piazza in proteste senza precedenti. Manifestarono di nuovo il 23 gennaio con la piena consapevolezza di andare incontro a una brutale repressione”.
“Il tempo di Maduro sta scadendo – conclude il suo intervento sul Nyt – ma per riuscire a gestire la sua uscita con il minimo di spargimento di sangue, tutto il Venezuela deve unirsi per cancellare definitivamente il suo regime. Per questo, abbiamo bisogno del sostegno di governi, istituzioni e personalità in tutto il mondo. È imperativo trovare soluzioni efficaci per la grave crisi umanitaria che stiamo subendo, così come continuare a costruire un cammino verso la comprensione e la riconciliazione. La nostra forza e la salvezza di tutto il Venezuela è nell’unità”.
Guaidò chiama dunque tutti i venezuelani in piazza per chiedere elezioni libere respingendo di fatto il dialogo offerto da Nicolas Maduro. Nuovo appoggio arriva dal presidente americano Donald Trump che saluta le “grandi proteste” avvenute “in tutto il Venezuela” contro Maduro: “La lotta per la libertà è cominciata”, scrive il capo della Casa Bianca in un tweet.