Venezuela. la costituente occupa il parlamento. Ancora proteste
Rodriguez dopo aver assunto la presidenza della Costituente, è entrata in contatto con Julio Borges, il presidente del Parlamento, controllato dall’opposizione, per spiegargli “la necessità di convivere con questo potere costituito”, ma da Borges è arrivano un secco no.
A Caracas quindi sono presenti di fatto due Assemblee nazionali in aperto conflitto tra di loro: da un lato il Parlamento controllato dalle formazioni anti-Maduro, dall’altro l’Assemblea costituente eletta il 30 luglio per volere del presidente chavista, con il compito di rivedere il funzionamento delle istituzioni repubblicane.
Intanto il governo Maduro è sempre più osteggiato dagli stati del continente americano. I rappresentanti di 13 paesi riunitisi ieri nella capitale peruviana Lima,hanno infatti approvato una dichiarazione comune in cui si denuncia “l’interruzione dell’ordine democratico” in Venezuela e si dichiara “illegittima” l’Assemblea costituzionale promossa dal governo di Maduro. Il documento stato firmato dai rappreesentanti di Argentina,Brasile, Canada, Cile, Colombia, Costarica, Guatemala, Honduras, Giamaica, Messico, Panama, Paraguay e Perù.
Anche l’Onu contro le scelte del governo Maduro. Le Nazioni Unite si sono infatti dichiarate contro gli arresti illegittimi e le violenze delle forze di sicurezza con un rapporto sulle violazioni dei diritti umani. Inoltre dure prese di posizione da Ginevra e da New York. “La responsabilità per le violazioni dei diritti umani che stiamo registrando arriva ai più alti livelli di governo”, ha dichiarato l’Alto Commissario Onu per i diritti umani, Zeid Ra ‘ad Al Hussein. “La crisi venezuelana non può essere risolta con l’imposizione di misure unilaterali”, ha avvertito il portavoce del segretario generale Onu, Antonio Guterres.