Ventisette giorni di guerra in Ucraina. In Russia, Navalny condannato a 13 anni
Ventisettesimo giorno di guerra in Ucraina. Il presidente Usa Biden e i leadar Draghi, Macron, Scholz e Johnson dopo un colloquio di un’ora e mezza, “hanno riaffermato l’importanza della unità di intenti e di azione dimostrata di fronte alla guerra in Ucraina e alle sue ripercussioni. Di fronte alla grave crisi umanitaria tutti i leader hanno confermato il proprio impegno nel coordinare gli sforzi per aiutare la popolazione ucraina”. Il presidente Biden è atteso in Polonia venerdì per incontrare l’omologo polacco Duda.
Intanto la tensione tra Russia e America è sempre più alta, con Putin che ha richiamato l’ambasciatore americano John Sullivan dopo le parole di Biden, che ha accusato Mosca di star valutando “l’uso di armi chimiche e biologiche” e ha definito il capo del Cremlino “un dittatore assassino e un criminale di guerra”. Mosca ha quindi replicato alle accuse statunitensi: “Noi non abbiamo simili armi”, ha dichiarato il viceministro degli Esteri russo, Sergei Ryabkov, riportato dall’agenzia Interfax.
Il lavoro della diplomazia. Dunque in attesa che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parli i parlamentari italiani, riuniti a Montecitorio, i colloqui tra le delegazioni continuano senza produrre l’effetto sperato. “Mariupol è stata ridotta in cenere”, ha dichiarato Zelensky che ha invitato il popolo a resistere al nemico invasore e ha ventilato un accordo di pace solo se i Paesi Nato garantiranno sicurezza.
Zelensky è poi tornato a proporre un incontro con l’omologo russo Putin, “con qualsiasi formato”, dicendosi disposto a discutere dello statuto delle repubbliche russofone ucraine e della Crimea, e sottolineando che “senza questa riunione sarà impossibile capire veramente cosa i russi sono disposti a fare per fermare la guerra”.
Scorte russe agli sgoccioli. L’esercito di Kiev, nel suo ultimo rapporto operativo sostiene che “le forze di occupazione russe che operano in Ucraina hanno scorte di munizioni e cibo per non più di tre giorni”. I militari ucraini hanno quindi aggiunto che la situazione è simile anche per il carburante e hanno sottolineato l’incapacità della Russia di organizzare un gasdotto per soddisfare le esigenze delle truppe.
Ed è giallo sulla notizia dei quasi 10mila soldati russi che hanno perso finora la vita nell’invasione dell’Ucraina. Il giornale russo filo-Cremlino ‘Komsomolskaya Pravda’, ha denunciato un attacco hacker, dopo che sul suo sito erano apparsi i dati dei soldati russi morti nel conflitto. Numeri poi subito cancellati. Il sito ha anche definito ‘fake’ l’informazione secondo cui sarebbero finora 9.861 i soldati russi morti e 16.153 quelli feriti.
Continua il pugno duro di Mosca contro gli oppositori. Secondo l’agenzia di stampa Reuters Alexei Navalny sarebbe stato condannato a 13 anni di carcere per frode “su larga scala” e oltraggio alla corte. Navalny sta già scontando una pena di due anni e mezzo in un campo di prigionia a est di Mosca, con l’accusa di aver violato la libertà vigilata. Principale oppositore del presidente russo Vladimir Putin, Navalny è stato avvelenato nel 2020 con un agente nervino mentre faceva campagna elettorale in Siberia.