Vertice clima, Greta sferza i leader mondiali. 77 Paesi promettono emissioni zero entro 2050
E’ Greta Thunberg è il volto del vertice Onu sul clima di New York. “Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia con le vostre parole vuote” ha tuonato la musa del movimento Fridays for Future sferzando i presenti al Palazzo di Vetro. “L’ecosistema sta collassando, siamo all’inizio di un’estinzione di massa, e tutto ciò di cui voi parlate sono soldi, favole e crescita economica”. Poi, tra lacrime piene di rabbia, ha ribadito ciò che ripete da un anno: “La scienza da trent’anni è chiara ma voi distogliete lo sguardo, come osate?”. “Ci state deludendo – ha quindi aggiunto la 16enne attivista svedese – ma i giovani stanno iniziando a capire il vostro tradimento, gli occhi di tutte le generazioni future sono su di voi, e se sceglierete di fallire non vi perdoneremo mai”. “Il mondo si sta svegliando e il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no”.
Ad ascoltare Greta c’erano i leader di tutto il mondo che si sono impegnati ad abbandonare i combustibili fossili e a rallentare l’aumento delle temperature globali durante l’evento dell‘Onu. “Settantasette paesi, molti nel mondo industrializzato, si sono impegnati a ridurre le emissioni nette di carbonio entro il 2050. Settanta paesi hanno annunciato che aumenteranno i loro contributi nazionali determinati entro il 2020. Oltre 100 leader del settore privato si sono impegnati ad accelerare il loro passaggio alla green economy” è quanto ha reso noto il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, in chiusura del summit.
Non era atteso al summit Donald Trump. Il presidente americano aveva detto che non sarebbe andato e invece ha fatto la sua apparizione a sorpresa. L’inquilino della Casa Bianca è arrivato in ritardo, perdendo sia l’intervento di Guterres che quello di Greta, e ha preso posto accanto al vice presidente Mike Pence e all’ambasciatore Usa all’Onu, Kelly Craft, applaudendo l’intervento del presidente indiano, Narendra Modi.
Un appello per salvare il pianeta è arrivato da papa Francesco. A 4 anni dallo “storico” accordo di Parigi, “si osserva come gli impegni assunti dagli Stati sono ancora molto ‘fluidi’ e lontani dal raggiungere gli obiettivi fissati” – ha detto Bergoglio in un videomessaggio al vertice Onu. “E’ necessario chiedersi se vi sia una reale volontà politica di destinare maggiori risorse umane, finanziarie e tecnologiche per mitigare gli effetti negativi del cambiamento climatico e aiutare le popolazioni più povere e vulnerabili, che sono quelle che ne soffrono maggiormente”.