Zelensky al WEF di Davos: “Putin un terrorista”. E von der Leyen assicura sostegno
Il World Economic Forum di Davos è entrato nel vivo e dopo la giornata di ieri dedicata all’accoglienza degli ospiti, oggi sono partiti i lavori della 54esima edizione. Diversi i temi in agenda: dalla crisi climatica alle guerre in Ucraina e Medio Oriente, con la presenza di numerosi interventi: dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen al leader ucraino Volodymyr Zelensky, dal premier cinese Li Qiang all’ex segretario di Stato Usa John Kerry e all’attuale Antony Blinken, fino al premier giordano Bisher Hani Al Khasawneh.
Atteso, in particolare, l’intervento di Zelensky. “Come possiamo essere soddisfatti di sanzioni che nemmeno bloccano la produzione di missili russi? In ogni razzo russo ci sono componenti chiave di Paesi occidentali”, ha detto il presidente ucraino concentrandosi sul rapporto tra Ue e Ucraina. “Naturalmente sono grato per ogni pacchetto di sanzioni approvato dai partner”, ma la pace si potrà avvicinare solo “assicurando che le sanzioni funzionino al 100%”. Ed è una debolezza occidentale che l’industria nucleare russa non sia ancora oggetto di sanzioni, anche se Putin è l’unico terrorista che ha preso in ostaggio una centrale nucleare”, ha poi aggiunto Zelensky.
Intanto a Davos, a margine del World Economic Forum, c’è stato un colloquio proprio tra il presidente ucraino e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “I nostri cuori sono con i tuoi soldati in prima linea. Mantenere la fiducia nel futuro dell’Ue darà loro forza”, ha scritto von der Leyen in un messaggio su X rivolto al leader ucraino. “La Commissione europea sta portando avanti il processo di adesione e garantendo i mezzi per la ripresa, la ricostruzione e le riforme attraverso lo strumento per l’Ucraina”, ha sottolineato ammettendo che l’Ucraina può vincere la guerra contro la Russia. Ma ha bisogno di aiuto.