Addio alla Via della Seta, l’Italia non rinnova il contratto con la Cina. Tajani: “Non è la priorità”
L’Italia ha abbandonato la Via della Seta. Lo confermano fonti informate, mentre Palazzo Chigi si trincera dietro a un “no comment”. Fatto sta che l’addio a uno dei cardini del piano della Cina per rafforzare la propria economia attraverso una rete di infrastrutture fra tre continenti che favorisca gli scambi, sembra essere cosa certa. Ad avvalorare questa ipotesi ci sono le parole del ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Non è la nostra priorità” ha detto, confermando dunque che il governo non firmerà il rinnovo che era in scadenza nel 2023.
Il memorandum con l’Italia – unico Paese del G7 ad aderire alla Via – era stato firmato dal primo governo Conte nel 2019. L’esecutivo guidato da Giorgia Meloni doveva decidere se rinnovarlo o meno. Ma a quanto pare avrebbe prevalso la seconda ipotesi. Resta ferma però la volontà di “sviluppare e rafforzare la collaborazione bilaterale” tra Italia e Cina. Dunque il mercato non sarà interrotto e tantomeno gli scambi. Passeranno, piuttosto, per un altra “via”.
A chiarire ogni aspetto ci ha pensato il ministro Tajani, secondo il quale “la via della Seta non ha prodotto gli effetti sperati, anzi. Chi non è parte del percorso della via della Seta ha avuto risultati migliori”. Detto questo, aggiunge Tajani, “la non partecipazione alla via della Seta non significa che sia un’azione negativa nei confronti della Cina, significa poter continuare ad avere ottimi rapporti e lavorare intensamente sugli aspetti commerciali per rafforzare la nostra presenza sul mercato. Continua ad esserci ottimi relazioni e rapporti, pur essendo un Paese che è anche un nostro competitore a livello globale”.