Al via la Conferenza di Palermo sulla Libia e sfilano i centri sociali
Ci sarà anche il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk alla conferenza di Palermo sulla Libia, oltre al ministro degli Esteri europeo Federica Mogherini. Lo si apprende da fonti di governo che spiegano come saranno 38 le delegazioni presenti al summit. Ed è prevista, al momento, anche la presenza del premier russo Dimitri Medvedev. Al tavolo sulla Libia parteciperanno inoltre delegazioni di Lega Araba, Fmi e Banca Mondiale mentre i giornalisti accreditati sono 450.
Il premier Giuseppe Conte è giunto a Palermo. “Mi aspetto che Haftar sia presente. La sua visione non è certamente coincidente con quella del presidente Sarraj”, ma ” ‘il compromesso è l’arte della leadership e i compromessi si fanno con gli avversari, non con gli amici” ha detto Conte citando Mandela. Alla Conferenza parteciperà anche il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi.
Intanto sono una ventina le sigle che sfilano in corteo, da piazza Marina fino a piazza Politeama, per il contro-vertice sulla Libia. Ieri sera centinaia di giovani hanno partecipato alla ‘street parade’ dei centri sociali, partita da piazza Rivoluzione. “Politiche guerrafondaie, falsi processi di pacificazione, speculazione sui poveri e discriminazione razziale” gli slogan dei manifestanti che hanno protestato “contro una città militarizzata e negata di cui non si è più liberi abitanti ma ostaggio dei potenti e delle loro necessità”. “Non possiamo accettare che la nostra città ci venga sottratta per permettere lo svolgimento di un summit assolutamente inutile parecchio dispendioso economicamente e che, peraltro, si manifesta come fallito ancor prima di iniziare – dice Nicola Calcavecchia dei centri sociali palermitani – Bisogna assolutamente sottolineare, oltre all’assenza dei grandi capi di Stato al posto dei quali vi saranno i semplici delegati, la defezione di una delle fazioni libiche, particolare non da poco se si considera che l’intento manifesto del summit era proprio quello di trovare un accordo tra le fazioni”.
Al Consiglio di sicurezza dell’Onu è stato invece positivo e unanime il giudizio sull’importanza dell’appuntamento in Sicilia:“L’imminente conferenza di Palermo potrebbe rappresentare un’opportunità per ottenere maggior supporto pratico per stabilire un sistema di redistribuzione della ricchezza nazionale a beneficio di tutta la popolazione”, ha dichiarato Salamè, plaudendo alla tenuta del cessate il fuoco che ha messo fine agli scontri a Tripoli, mentre i gruppi armati hanno iniziato ad allontanarsi dalle istituzioni nella capitale. Il nuovo piano di Salamè prevede un congresso nazionale libico a inizio anno ed elezioni presidenziali in primavera.