Aldo Moro. 40 anni fa il ritrovamento del corpo. Gentiloni: “Uccisione pesa su coscienza Repubblica”
Oggi l’anniversario del ritrovamento del corpo di Aldo moro, il presidente della Democrazia Cristiana ucciso dalle Brigate Rosse dopo 55 giorni di prigionia. Era stato sequestrato in un agguato in via Fani durante il quale i brigatisti avevano ucciso i cinque componenti della scorta dell’uomo politico.
“Quarant’anni fa le Brigate Rosse lasciavano in via Caetani il cadavere di Aldo Moro. La sua uccisione pesa sulla coscienza della Repubblica“. Così il premier Gentiloni ricorda il leader della Dc. Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha tributato il suo omaggio deponendo una corona di fiori sotto la lapide dedicata allo statista nella via di Roma in cui fu ritrovato.
La cerimonia è poi continuata in Quirinale per ricordare le vittime del terrorismo. Il Capo dello Stato nel suo discorso ha detto: “Battendo il terrorismo abbiamo appreso che ci sono momenti in cui l’unità nazionale deve prevalere sulle legittime differenze” e si è compreso anche “che vi sono momenti che richiamano a valori costituzionali, a impegni comuni, perché non divisivi delle posizioni politiche ma riferiti a interessi fondamentali del Paese, in questo senso neutrali“. Un riferimento neanche troppo velato alla situazione politica attuale.
Mattarella poi ha continuato, in riferimento ad alcune dichiarazioni di ex brigatisti, che “Non pochi di coloro che hanno seminato morte e violenza hanno finito di scontare la loro pena, e dunque hanno avuto la possibilità di reinserirsi nella società. Le responsabilità morali e storiche non si cancellano insieme a quelle penali, e ciò impone un senso di misura, di ritegno che mai come a questo riguardo appare indispensabile. Ci sono stati casi in cui questa misura è stata superata, con dichiarazioni irrispettose e talvolta, arroganti che feriscono e che, insidiosamente, tentano di ribaltare il senso degli eventi”. Così il presidente Mattarella.