Assemblea PD: Martina eletto segretario. Renzi attacca il M5s
Maurizio Martina è stato eletto segretario di partito dall’Assemblea del Pd con 7 voti contrari e 13 astenuti. In un ordine del giorno unitario, l’Assemblea ha inoltre avviato il percorso congressuale straordinario, da definire entro fine anno, in vista delle Europee del 2019. Si è parlato di un lavoro di ripensamento e rilancio del partito, di una nuova stagione di mobilitazione delle grandi energie democratiche presenti nella società, di ricostruzione del campo di centrosinistra, il tutto aprendo e rinnovando il Pd. L’Ordine del giorno ha anche assegnato al segretario il mandato per istituire una Commissione sul rinnovamento del progetto e per convocare nel prossimo ottobre a Milano il ‘Forum nazionale Italia’ di “ascolto e confronto”.
Nel suo intervento prima dell’elezione Martina ha dichiarato: “Questo partito deve scuotersi e mettersi alla ricerca fuori di qui di persone, idee e disponibilità. Questa apertura a tutte le energie democratiche penso vada ben oltre il Pd, a queste forze sbattiamo la porta in faccia o apriamo porte e finestre? Io sono per aprire. Da oggi deve partire un lavoro di profondità, dobbiamo ricostruire i fondamenti culturali del Pd, una sfida sociale complicata, per questo propongo una rivoluzione dell’ascolto”.
Il neo segretario ribadisce la necesità di riorganizzare tutto per dare un immediato segnale di apertura e coinvolgimento dal basso e mandare un messaggio alle tante persone distanti e disilluse, affinché nel PD possano trovare una risposta al futuro e un’alternativa possibile.
Matteo Renzi invece apre il suo intervento all’Assemblea dicendo no a operazioni nostalgiche e chiede un’analisi della sconfitta. “E’ necessaria un’analisi di quello che è successo, ma è superficiale il giudizio di chi dice che le abbiamo perse tutte” ha dichiarato Renzi, secondo il quale per la ripartenza non si può tornare a un simil-Pds né a un simil-Unione.
L’ex premier è quindi tornato ad accusare il M5s di aver trasformato lo scontro politica in Italia in una rissa e una zuffa personale che incita all’odio. “Avete inquinato le falde della democrazia” ha detto l’ex premier, definendo i pentastellati una corrente della Lega.
Stoccata all’ex premier da parte di Nicola Zingaretti, che rimprovera a Renzi di non saper ascoltare le ragioni degli altri, cosa che per un leader è un grandissimo limite. Il governatore del Lazio ha invece salutato positivamente il congresso prima delle europee, dichiarando: “Il Pd si muove. Con fatica, ma finalmente si muove. Al bando ora ogni conservatorismo o nostalgia del passato con ricette che hanno fallito. Dobbiamo guardare avanti. Costruiamo in tutto il Paese in maniera aperta comitati per l’alternativa per chiamare a raccolta chi vuole cambiare e ridare agli italiani un futuro”.