Caos autonomia: Fontana e Zaia attaccano Conte
La vicenda autonomia si arricchisce di un nuovo capitolo. Alla lettera di Giuseppe Conte ai cittadini di Lombardia e Veneto, segue quella dei governatori Attilio Fontana e Luca Zaia al presidente del Consiglio, dai toni molto critici.
“Vogliamo una autonomia vera, non un pannicello caldo che produrrebbe ulteriori guai”. E’ un passaggio della missiva al premier dei presidenti di Lombardia e Veneto. Una presa di posizione decisa di Fontana e Zaia dopo le parole durissime di sabato sera. Entrambi si dicono decisi a non firmare l’intesa sull’autonomia “se si continua con una farsa. Noi – si legge nella lettera – restiamo aperti al dialogo con Lei, Presidente Conte, e pronti a cambiare opinione se il testo delle intese sarà capace di rispondere alle esigenze della vita vera che abbiamo provato a descrivere. Ma – sottolineano – se si continua con una farsa, come accaduto finora, è evidente che non firmeremo nulla”.
I due governatori rassicurano anche chi teme che queste proposte riportino alla luce vecchi slogan cari alla Lega: “Nessuno vuole aggredire l’unita’ nazionale, nessuno vuole secessioni”. Zaia e Fontana sottolineano quindi che “l’autonomia fa bene anche al Sud, a quella foresta di cittadini che cresce a vista d’occhio, che vorrebbe responsabilità ed efficienza ma non ha voce. Anzi, nella battaglia di chi combatte a suon di bugie contro l’autonomia c’è proprio l’evidente tentativo di mettere il coperchio a questa pentola di cittadini onesti che ribolle di sdegno, stanchi come sono di dover emigrare per curarsi, per studiare all’Università, per trovare un lavoro”. “Per questo – aggiungono – ci sentiamo tutti profondamente feriti quando leggiamo le sue esternazioni”.
Prima di Fontana e Zaia era stato Giuseppe Conte con una lettera aperta al “Corriere della Sera”, rivolta direttamente ai cittadini della Lombardia e del Veneto, a rivendicare con forza il lavoro che il governo sta facendo sull’Autonomia differenziata. “Basta con gli insulti, serve rispetto, ed è ingeneroso sostenere che il governo è poco attento alle richieste delle Regioni” aveva dichiarato il premier dicendosi pronto ad incontrare i governatori anche prima di portare la bozza finale in Consiglio dei ministri.
Parole che non hanno soddisfatto nemmeno il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci che ha chiesto “formalmente, fin da subito, di procedere alla convocazione di tutte le Regioni italiane”. Ad indignarlo soprattutto il fatto che Conte nella sua lettera si sia rivolto solo a lombardi e veneti: “Ho letto sul Corriere la lettera agli ‘italiani del nord’ (e solo a loro!!!), con cui il premier Conte si dice pronto a portare nel prossimo Consiglio dei ministri il testo della riforma sull’autonomia differenziata”.