Caso Boccia, Sangiuliano si difende: “ho bloccato la nomina quando la stima è diventata un fatto privato”
Non si placa la bufera intorno al ministro Sangiuliano. Ad agitare ulteriormente le acque è stato l’ultimo post pubblicato da Maria Rosaria Boccia nella notte. La ‘consulente mancata’ ha reso pubblici l’audio di una telefonata con Antonio Mazza, dirigente del ministero della Cultura, in cui si parla di contatti già presi con un componente della squadra alle dirette dipendenze del ministro e una mail tra gli stessi in cui le vengono forniti i loro contatti “per qualsiasi esigenza legata alla sua nomina quale Consigliera del ministro per i grandi eventi”. A questi si aggiungono un’ulteriore mail della responsabile della segreteria del ministro in cui vengono inviate alla Boccia, le sue carte di imbarco, quelle del ministro Sangiuliano e di una terza persona. Infine la mail che contiene il programma, con gli orari, per la cerimonia di consegna delle chiavi della città di Pompei.
La nomina, annunciata da Boccia sui social il 26 agosto, è stata successivamente smentita dallo staff del ministro della Cultura, dando origine al ‘caso’ politico. Boccia ha risposto alle dichiarazioni di Sangiuliano, che dopo un incontro con la premier Giorgia Meloni martedì, ha diffuso una nota per prendere le distanze dalla 41enne.
Dopo circa un’ora e mezza di colloquio con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro Gennaro Sangiuliano non ci pensa proprio a dimettersi e anzi dice: “Non capisco come si possano chiedere le mie dimissioni, non ho fatto nulla di male, né a livello giuridico, né a livello istituzionale”. Sono frasi del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, riportate stamattina dalla Stampa, che parla del caso Boccia. Nelle trasferte tra giugno, luglio e agosto, dice Sangiuliano, ho pagato tutto io con la mia carta di credito personale. Pubblico tutto, ricevute ed estratti conto relativi a tutti i posti in cui siamo stati insieme, da Taormina a Polignano, da Sanremo a Milano”. Solo a Riva Ligure “il sindaco ha insistito per pagare tutto lui e siamo stati suoi ospiti”. In altri casi sono state le stesse società organizzatrici a saldare gli hotel. Le prenotazioni, aggiunge Sangiuliano, “non le ha fatte la segreteria del ministero, ma io direttamente dal pc o dall’Ipad”. Poi sulla questione dell’utilizzo dell’auto blu puntualizza: “è un’auto con tutela dei carabinieri, che devo usare per ogni spostamento per ragioni di sicurezza, lei ci è salita sempre e solo con me, mai da sola. Sempre per brevi tragitti, magari verso la stazione”. Quindi ricorda i precedenti di diversi colleghi: “Cosa credete che facesse Salvini con la Isoardi? E poi con la Verdini, anche prima di stabilizzare la loro relazione? E Franceschini con la De Biase, prima che diventasse sua moglie?”. Un parallelo che lascia sottintendere l’esistenza di un rapporto privato tra lui e Maria Rosaria Boccia. Del resto è lo stesso ministro a confermare: “È il motivo per cui abbiamo bloccato la sua nomina come consigliera per i grandi eventi – dice -. Aveva il curriculum e le carte in regola per svolgere quel ruolo, ma quando la nostra reciproca stima professionale è diventata un fatto privato, io per primo ho ritenuto di dover fermare tutto. Dovrebbero applaudirmi per questo”.
Sangiuliano ha escluso che Boccia abbia avuto accesso a “materiale sensibile”. “Le cose che ha pubblicato sui social erano già uscite sui giornali e non hanno carattere di riservatezza. Del resto, la gestione della sicurezza non spetta al ministero della Cultura, ma a quello dell’Interno e in questo caso, alla prefettura di Napoli”. “Il G7 si farà regolarmente a Napoli e a Pompei e io parteciperò senza imbarazzi. Se faranno domande, risponderò che siamo lì per parlare di cultura e amen”.
Le opposizioni attaccano Sangiuliano. Il Pd si chiede se a questo punto il G7 Cultura sia ancora sicuro e la capogruppo democratica in commissione Cultura della Camera, Irene Manzi non esclude neppure l’ipotesi di un possibile ‘danno erariale per l’amministrazione’. Il senatore di Italia Viva Ivan Scalfarotto chiede addirittura un parere dell’autorità per la cybersecurity.
Nordio invita Sangiuliano ad usare cautela per il suo ruolo. “Non ho nemmeno un sito Facebook o Twitter perché i social sono molte volte fonte di equivoci e fake news. Certamente rivolgerei un invito alla cautela quando si occupano posti di responsabilità. Questo non significa che la mia sia una critica. Vedremo da come andrà la vicenda” ha detto Nordio a Sky Tg24.
Dalla maggioranza si mobilitano invece a difesa di Sangiuliano. Adolfo Urso: “C’è fiducia? Assolutamente sì”. Endorsement anche dal ministro delle Imprese che sottolinea: “è un ottimo ministro con cui lavoriamo benissimo”.
Nonostante la frecciata scagliata da Sangiuliano arriva anche il sostegno di Salvini. “Io mi fido dei colleghi con cui lavoro”. “L’ho detto ieri che mi fido dei colleghi e lo ribadisco oggi: mi fido dei colleghi con cui lavoro”, ha sottolineato il leader della Lega, all’uscita dal vertice del partito alla Camera, sul caso che vede coinvolto il ministro della Cultura .