Commissione Ue: dubbi sull’autonomia differenziata. “Rischi per le finanza pubbliche”

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Approvato dopo una lunga maratona il disegno di legge sull’autonomia differenziata. Durante le dichiarazioni di voto, c’è stato un diverbio tra i partiti. Il Movimento 5 Stelle così: “Malefico ddl di arroganza e botte”. Molinari della Lega ha dichiarato: “Giornata storica, ce l’abbiamo fatta”. Elly Schlein invece si è espressa così: “FdI cambi nome in Brandelli d’Italia”.

A proposito di questo nuovo disegno di legge appena promulgato dal Parlamento Italiano, la Commissione Ue avrebbe espresso dei dubbi. “La devolution di ulteriori competenze alle regioni italiane comporta rischi per la coesione e le finanze pubbliche del Paese”, ma anche sul fronte delle “disuguaglianze tra le regioni”. Questo è ciò che ha messo per iscritto la commissione in un documento di lavoro sull’Italia redatto nell’ambito delle raccomandazioni sulle politiche economiche, sociali, occupazionali, strutturali e di bilancio.

Sulla questione si è espresso anche il vice premier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, dicendo che quella sull’autonomia differenziata è “una riforma che va nella giusta direzione, ci sono legittime preoccupazioni nel Sud del Paese che però saranno fugate dall’applicazione degli ordini del giorno proprio a garanzia del Meridione”. Poi ha aggiunto: “Questi ordini del giorno sono stati presentati da Forza Italia e approvati a grande maggioranza. Impegnano il governo ad accendere sempre i riflettori sulle realtà meridionali”. Alla fine ha affermato anche la negatività alla domanda su una possibile spaccatura del Paese in seguito a questa decisione. “No, non lo spacca” ha detto Tajani.

Il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, a margine di un convegno a Roma con esponenti del governo, in merito alla questione ha dichiarato: “Sul tema dell’autonomia differenziata, i vescovi italiani hanno fatto un documento ufficiale. Quello che dovevamo dire lo abbiamo detto, si vede che non ci hanno preso sul serio”.