Coronavirus, in corso il Cdm sulle riaperture. Mobilità tra regioni dal 3 giugno. Caos linee Inail
La Fase 2 dell’emergenza coronavirus entra nel vivo. L’Italia è pronta a ripartire e lo farà seguendo le regole del nuovo decreto quadro pronto ad essere approvato dal Consiglio dei ministri, iniziato poco dopo le 13 a seguito dell’ennesimo incontro in videoconferenza tra governo e Regioni.
Un faccia a faccia, al quale hanno partecipato il premier Giuseppe Conte, e i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza, in cui si è maturata una riflessione: le linee guida stilate da Inail e Iss per le riaperture in sicurezza – a partire dal 18 maggio – sono troppo stringenti. Un esempio su tutti è quello dei 4 metri quadrati previsti per i clienti di bar e ristoranti, giudicata eccessiva dalle Regioni e sulla quale avrebbe convenuto lo stesso esecutivo. Un nuovo incontro, forse già nelle prossime ore, si terrà per trovare una soluzione condivisa, che consenta di derogare ad alcune norme, senza però far ricadere tutto il peso sulle Regioni.
Sul tavolo del Cdm, a Palazzo Chigi, c’è la bozza del decreto quadro sulle riaperture, limata in queste ore dai ministri: è prevista la riapertura dei confini regionali solo dal 3 giugno (salvo comprovate ragioni di necessità), lasciando peraltro la facoltà alle Regioni di adottare misure più restrittive, in base ai dati epidemiologici. Cioè con la facoltà di protrarre le chiusure. Su questo punto il governo pare inflessibile, nonostante il pressing di alcuni governatori delle regioni del Nord – in particolare del dem Stefano Bonaccini e dei leghisti Massimiliano Fedriga e Luca Zaia – che vorrebbero anticipare questa data al 18 maggio. E in generale correre sulle riaperture. Per questo alcuni territori sono pronti ad aggirare Roma con accordi bilaterali: il Veneto, per esempio, è pronto a dare il via libera in accordo con Friuli Venezia Giulia e Trentino al passaggio tra le province di confine già da lunedì. “Si potranno visitare i congiunti, vista l’esigenza manifestata da numerosi cittadini”, hanno annunciato Zaia e Fedriga in una lettera.
Nel corso della riunione verrà definito anche il Dpcm con le nuove misure che il premier Giuseppe Conte punta a chiudere già oggi. Un passaggio cruciale in vista della Fase 2b, in attesa dei dati epidemiologici in arrivo dai territori, alcuni dei quali in ritardo sul monitoraggio, perché il Dpcm dovrà disciplinare chi, dove e soprattutto come si rialzeranno le saracinesche.