Covid, per Natale dpcm ad hoc: tra le ipotesi negozi aperti di sera e ok alle cene nei ristoranti
Tutto dipenderà dall’evoluzione della curva epidemiologica e dall’andamento dell’indice Rt, ma in vista del 3 dicembre, quando scadrà il Dpcm firmato da Giuseppe Conte all’inizio di novembre, il governo studia un eventuale allentamento delle attuali restrizioni anti contagio. E per Natale l’ipotesi è di un Dpcm ad hoc.
Dal premier ai ministri fino agli scienziati, tutti continuano a ripetere che non sarà un Natale come gli altri e che, seppur con qualche inevitabile concessione, non sarà certo un liberi tutti. Conte ha parlato ieri di “un Natale più sobrio perché una settimana di socialità scatenata significherebbe pagare a gennaio un innalzamento brusco della curva”. Qualche apertura però ci sarà, per consentire alle famiglie di stare insieme e soprattutto per non affossare ulteriormente l’intero commercio e il turismo.
La linea da seguire verrà decisa nei prossimi giorni, anche confidando sul fatto che le misure prese a partire dal 24 ottobre frenino la diffusione del covid. Una delle ipotesi sul tavolo è quella di un ‘Dpcm ponte’ per il periodo natalizio. Secondo il Corriere della Sera, tra le ipotesi allo studio ci sono l’apertura dei negozi fino alle 22 (ovviamente sempre con ingressi contingentati) per favorire un naturale scaglionamento degli ingressi, il via libera ai centri commerciali anche nel fine settimana e anche l’ok alle aperture serali dei ristoranti e dei bar e pub, sempre con limiti al numero di commensali e tranne che nelle zone rosse. Da cui nel frattempo – dal 27 novembre – potrebbero uscire Lombardia e Piemonte. In parallelo andrebbe ovviamente spostato in avanti l’orario del coprifuoco, ora alle 22.
Secondo il Corriere, però, non sarebbe previsto alcun allentamento per entrare e uscire dalle regioni in fascia rossa e arancione, nemmeno durante le festività natalizie. Anche se la discussione è solo agli inizi. Per le feste in casa saranno possibili in questo caso solo raccomandazioni, non veri e propri divieti, sul numero massimo di persone al tavolo (al momento è sei) e sulla necessità di limitare le presenze ai familiari che si frequentano abitualmente. Restano proibiti feste e balli, così come i cenoni in albergo, mentre le piazze saranno chiuse o a numero ristretto, laddove sarà possibile rispettare le distanze. Assai probabile che restino chiuse le palestre e gli impianti sciistici, anche se su questo fronte si registrano pressioni degli amministratori locali per salvare la stagione turistica.
Sul tema festività è intervenuto questa mattina anche il governatore della Regione Lazio, Luca Zingaretti, che intervenendo a Sky TG24, ha messo in guardia dal ripetere a Natale gli stessi errori fatti in estate. “Se vogliamo bene a noi stessi, è evidente che dovremo passare le festività con un’attenzione alta” ha affermato il segretario del Pd, perché “errare è umano, perseverare è diabolico”.