Crisi di governo, Draghi chiede la fiducia al Senato sulla risoluzione Casini
E’ la giornata più lunga per Mario Draghi. In mattinata il discorso a Palazzo Madama, poi le trattative ad oltranza per evitare la fine anticipata della legislatura. Nel mezzo una sospensione, su richiesta di Forza Italia, per discutere con l’intera maggioranza. Alla fine il premier, intervenendo nell’aula del Senato per le repliche, chiede al Parlamento di votare sulle sue parole, un voto di fiducia che sarà dato sulla risoluzione presentata dal senatore Pier Ferdinando Casini, che approva semplicemente il discorso di Draghi, senza porre condizioni. Nella concisa proposta si legge: “Udite le comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri, le approva”.
Il capo del governo non si è espresso sulla risoluzione proposta dalla Lega e sottoscritta da Forza Italia, che chiede di prendere atto della necessità di un nuovo governo “profondamente rinnovato”, sempre guidato da Draghi ma senza il Movimento 5 stelle.
Durante le repliche in Aula Draghi ha ringraziato chi ha sostenuto l’operato del governo e rileggendo il discorso fatto nella mattinata, è tornato sui passaggi ‘contestati’ da alcuni senatori. “Niente richieste di pieni poteri, va bene? – ha rimarcato senza nascondere il disappunto – volevo rispondere a questo appunto ché è importantissimo”. E ha aggiunto: “Siete voi a decidere”. Poi dure repliche, una a destra su ius scholae e droghe leggere, e l’altra ai cinque stelle, sia sul reddito di cittadinanza, da ridisegnare, e sul Superbonus sul quale “è stato disegnato un meccanismo sbagliato”.
In mattinata Mario Draghi, nel suo discorso nell’Aula del Senato, si era detto pronto a ripartire con un nuovo patto di fiducia, un “patto di sviluppo concreto e sincero”. Il presidente del Consiglio aveva richiamato le forze politiche alla responsabilità di portare a termine l’agenda di governo senza fare sconti e aveva definito ‘tanto sofferte quanto dovute’ le dimissioni, respinte poi dal capo dello Stato Sergio Mattarella. “L’unica strada, se vogliamo ancora restare assieme – le parole del capo del governo – è ricostruire daccapo questo patto, con coraggio, altruismo, credibilità’.