Crisi di governo, sciolto il Parlamento. Al voto il 25 settembre
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sciolto il Parlamento e l’Italia andrà al voto il 25 settembre che di fatto è l’unico giorno possibile in base alle regole che concedono un massimo di 70 giorni dal giorno dello scioglimento, ma anche un minimo di 60 per permettere le complesse operazioni di presentazione delle liste e una giusta campagna elettorale. Per la prima riunione delle nuove Camere bisognerà aspettare il prossimo 13 ottobre.
E’ stata una scelta “inevitabile”, il voto del Senato e, soprattutto, le modalità di quel voto hanno reso chiaro che non c’era spazio per altre maggioranze. Così Sergio Mattarella che accompagna Mario Draghi nel laborioso processo di dimissioni e scioglie le Camere sancendo la fine anticipata della legislatura. Lo stesso aggiunge: “Non era possibile formare una nuova maggioranza. Ma restano molti adempimenti da portare a compimento, in più occorre ‘attuare il Pnrr nei tempi concordati”. Il governo, ha sottolineato il capo dello Stato, “ha gli strumenti per operare prima che si formi il nuovo esecutivo non sono possibili pause nel momento che stiamo attraversando”.
Draghi ringrazia tutti “per la dedizione, la generosità, il pragmatismo” di questi mesi e invita, sulla falsariga delle indicazioni precise arrivate da Sergio Mattarella a guardare alle cose che restano da fare. “Dobbiamo essere molto orgogliosi”, “porterò con me un bel ricordo delle riunioni” e anche “degli scambi” avuti con ciascuno, dice Draghi alla sua squadra di governo, riunita per il Cdm che fissa al 25 settembre la data delle elezioni. Fino ad allora, fino all’insediamento del nuovo esecutivo, bisognerà andare avanti “con la stessa determinazione” e anzi, chiudere tutto quello che sarà possibile nel perimetro degli affari correnti proprio per “favorire” il governo che verrà.
A seguito della crisi di governo Forza Italia subisce l’onda d’urto con Brunetta e Cangini che, dopo la Gelmini, scelgono di andarsene e Mara Carfagna che riflette ma sembra anche lei sul punto di cambiare strada. La deputata Soave Alemanno lascia il M5s e annuncia l’addio su Facebook, dicendosi “amareggiata” e spiegando: “quella scritta nell’ultimo periodo è una brutta pagina che non avrei voluto leggere”.