Crisi di governo, ultimatum di Conte a Draghi: “Risposte chiare o siamo fuori”
Il Movimento 5 Stelle resta in difficoltà dopo l’apertura della crisi di governo, arrivata ufficialmente con le dimissioni del premier Draghi lo scorso giovedì, respinte dal Capo dello Stato Sergio Mattarella. Con mercoledì alle porte – giorno clou in cui il premier Draghi parlerà alle Camere – si susseguono incontri, riunioni, appelli ed ultimatum. Ultimo dei quali quello arrivato da Giuseppe Conte, che prima di riunire di nuovo i gruppi, è comparso in video dicendo chiaramente che, senza risposte concrete al documento politico del Movimento, i 5 stelle non potranno “condividere una responsabilità diretta di governo”. Anzi, si sentiranno “liberi” di votare di volta in volta “le misure che servono al Paese”. “Non spetta a noi recuperare la rottura del patto di fiducia di cui ha parlato Draghi“ ha detto Conte per il quale quindi, l’unico a dover fare un passo avanti è l’ex leader Bce. Altrimenti il M5s, al massimo, potrà offrire l’appoggio esterno al prossimo esecutivo.
L’assemblea del M5S con Conte riprenderà oggi, nel tentativo di fissare una posizione definita sulla crisi di governo in corso. Sono diversi i parlamentari grillini contrari alla linea dell’ex premier, forse non abbastanza per evitare la crisi: alla fine si sono contati otto interventi di deputati favorevoli a sostenere l’esecutivo.
In merito alla crisi di governo, Luigi Di Maio si dice sicuro che Giuseppe Conte “stia compiendo una vendetta politica buttando giù” il premier Draghi, perché “ancora non si dà pace per non essere riuscito a restare a Palazzo Chigi”. Per il ministro degli esteri, l’unico modo per rafforzare Draghi è la “ricostituzione della maggioranza di unità nazionale”, con la consapevolezza del fatto che una crisi creerebbe “un danno incalcolabile all’Italia e agli italiani”.
Continua invece il pressing di Fi su Draghi, affinché resti premier e il governo vada avanti, ma senza Conte.Siamo favorevoli a che il governo continui a lavorare fino al termine della legislatura, come Silvio Berlusconi ha sempre sostenuto per senso di responsabilità verso il Paese. Ma il M5s di Conte non può più farne parte”, ha detto Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia, a Il Corriere della Sera. “La maggioranza non ponga condizioni a Draghi” è la posizione della ministra agli Affari regionali Mariastella Gelmini.