Critiche al dl Sostegni. Cgil: “Aiuti insufficienti e il condono è un’offesa a chi paga le tasse”
Nel dl Sostegni messo a punto dal nuovo esecutivo sotto la guida di Mario Draghi, uno dei punti che ha suscitato maggiori polemiche è stato il “condono” della cartelle esattoriali: in particolare lo “stralcio” riguarderà quelle dal 2000 al 2010 fino a 5000 euro, per coloro che hanno un reddito fino a 30 mila euro.
Le prime critiche vengono mosse dal presidente della Cgil, Maurizio Landini secondo il quale il condono non ha nulla a che fare con il lavoro, la povertà e l’emergenza. “E’ completamente sbagliata la scelta politica di un nuovo condono fiscale nel decreto Sostegni, che peraltro amplia la platea dei precari con diritto al ristoro, di cui però riduce l’ammontare. E’ un’offesa a chi paga sempre le tasse”. Il dl Sostegno per il segretario della Cgil “è sicuramente necessario ma ci sono tre cose che non convincono”.
Per quanto riguarda gli aiuti in questo nuovo provvedimento del governo Draghi sarebbero inclusi partite iva e professionisti lasciati fuori l’anno scorso, che avevano ricevuto un solo bonus rimanendo esclusi da tutti i contributi a fondo perduto. Ma anche su questo punto sono esplose le critiche, gli aiuti stanziati dal governo vengono infatti definiti insufficienti: “Ha prevalso un calcolo molto più penalizzante” sostiene il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, che aggiunge: “E’ stata bocciata la bozza che prevedeva tremila euro a pioggia per autonomi e partite Iva. L’unico aspetto giudicato positivo è l’eliminazione dei codici Ateco, che avevano lasciato fuori dai ristori del 2020 intere categorie”. Gli fa eco Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti che ha sottolineato: “Le attività del turismo sono ferme ormai da un anno, senza sostegni adeguati non potremo più riaprire. Ci aspettavamo molto di più”. Intanto la Cgia, spiega che i fondi, a copertura delle perdite della seconda ondata, arriveranno con almeno tre mesi e mezzo di ritardo.
Critiche anche dalle altre associazioni di lavoratori: “Le partite Iva sono state escluse ingiustamente dai ristori l’anno scorso e ora ci troviamo nella situazione in cui alcuni soggetti hanno preso doppi e tripli ristori mentre gli autonomi rimangono solo con questo sostegno”, ha dirlo è Emiliana Alessandrucci, presidente del Colap, associazione che rappresenta i lavoratori autonomi. “Per molte microimprese che non sono rientrate tra i beneficiari degli aiuti pubblici questo contributo, che sarà intorno ai mille euro, risulta assolutamente iniquo”. Profonda delusione è stata espressa anche dagli occupati nel settore dei catering: le aziende sono rimaste ferme per un anno con una perdita di fatturato del 90%.