Dalla Sea Watch chiedono aiuto. Salvini: “Non sbarcano neanche a Natale”
La Sea Watch 3 ha il divieto di sbarcare in Italia ed è ferma al largo di Lampedusa. Dopo 13 giorni di stallo arriva il disperato appello dei 42 migranti della nave. “Non ce la facciamo più, qui siamo come in prigione, aiutateci a sbarcare presto, a mettere i piedi giù da questa barca”, racconta uno dei presenti a bordo in un video postato sulla pagina Facebook della Ong.
“Siamo tutti stanchi, esausti” – aggiunge il migrante. – “pensate ad una persona appena uscita di prigione e fuggita dalla Libia, che ora si trova qui seduta o sdraiata. Immaginatevi come debba sentirsi questa persona”. Il migrante sottolinea poi che a bordo “manca tutto, non possiamo fare niente, non possiamo camminare né muoverci perché la barca è piccola mentre noi siamo tanti. Non c’è spazio”.
L’Italia “si rifiuta di farci approdare”, prosegue, “chiediamo l’aiuto delle persone a terra, qui non è facile, non è facile stare su una barca piccola. Per favore – conclude – non ci lasciate qui così, non ce la facciamo più”.
Il ministro dell’Interno Salvini però non arretra: “La Sea Watch in Italia non ci arriva, possono stare lì fino a Natale. In 13 giorni se avessero avuto veramente a cuore la salute dei migranti sarebbero andati e tornati dall’Olanda”. Il vicepremier poi ribadisce che non consentirà alla nave di entrare in acque italiane e aggiunge: “l’Italia non si fa dettare la linea da una Ong che non rispetta le regole”.
In merito al ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo, il vicepremier ha dichiarato: “Qualunque sarà la decisione di Strasburgo, la nostra linea non cambia. E’ una nave olandese di una Ong tedesca, il problema lo risolvano Berlino e Amsterdam”.