Decreto Rilancio: Mattarella ha firmato il provvedimento
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto Rilancio. Il provvedimento è stato pubblicato in nottata in Gazzetta Ufficiale. A una settimana dall’ok del Cdm il governo è riuscito a chiudere e a bollinare la maxi-manovra da 55 miliardi con i nuovi aiuti a famiglie e imprese. “Nel giro di due-tre giorni – ha assicurato il ministro dell’Economia Gualtieri – saranno corrisposti i 600 euro per i 4 milioni di lavoratori autonomi assegnatari, e da oggi sarà possibile richiedere i 1.200 euro per il bonus babysitter o per i centri estivi per bambini”. Al via da giugno ai contributi a fondo perduto per le imprese e la terza tranche fino a 1.000 euro per gli autonomi. La parola sul decreto è ora alle Camere che avranno in dote 800 milioni per le modifiche. Tra queste anche fondi per le scuole paritarie.
Le piccole imprese, come annuncia il vicesegretario del Pd Andrea Orlando, avranno più tempo per rimborsare i prestiti garantiti al 100% dallo Stato fino a 25mila euro: con un emendamento al decreto imprese, che sarà votato nelle prossime ore, il termine per restituirli passerà da 6 a 10 anni. E sempre in Parlamento si dovrebbe risolvere il nodo della responsabilità in caso di contagio, che, sarà chiarito con una norma, non ci sarà per quelle attività che rispettano tutte le regole anti-Covid per la sicurezza dei luoghi di lavoro.
Il ritardo nella pubblicazione della maxi-manovra per fronteggiare i danni economici dell’epidemia, intanto, ha lasciato un “buco” normativo sullo stop ai licenziamenti, già previsto dal decreto Cura Italia e che il governo ora proroga di altri tre mesi con il decreto Rilancio: lo stop, infatti, è “scaduto” il 17 maggio, dando così la possibilità alle imprese in difficoltà in questi giorni – e finché il nuovo decreto non sarà pubblicato – di licenziare per giustificato motivo. A chi ha rischiato di perdere il posto fisso nonostante gli interventi messi in campo finora (9 settimane di Cig che ora saranno raddoppiate, ma con solo altre 5 settimane che si potranno chiedere fino a fine agosto, le altre 4 tra settembre e ottobre) si aggiungono anche i contratti a tempo determinato in scadenza in questi mesi di crisi (che si potranno però rinnovare senza causale, per la sospensione temporanea del decreto Dignità).
Ora il testo passerà al vaglio delle Camere che avranno a disposizione una dote di circa 800 milioni per le modifiche: di sicuro si tornerà sul tema delle scuole paritarie, per le quali, secondo il ministro Elena Bonetti, Gualtieri aveva preso un impegno fino a 120 milioni. Ma anche sulla questione dei professionisti che già lamentano l’esclusione dai contributi a fondo perduto previsti per le imprese.