Decreto Scuola, via libera definitivo della Camera: ecco le novità
Il Decreto sulla Scuola è finalmente legge. Dopo la bagarre di ieri in Aula e una seduta fiume andata avanti per ore a causa dell’ostruzionismo del centrodestra la Camera dei Deputati ha approvato, con 245 voti a favore e 122 contrari, il testo proposto dalla maggioranza di governo e che aveva ricevuto già l’ok del Senato lo scorso 28 maggio.
Un provvedimento, come sottolinea la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, “nato in piena emergenza e che consente di chiudere regolarmente l’anno scolastico in corso. Il testo è stato migliorato durante l’iter parlamentare grazie al lavoro responsabile della maggioranza di governo.
Con l’obiettivo di mettere al centro gli studenti e garantire la qualità dell’istruzione”. “Ora – scandisce Azzolina – definiamo le linee guida per settembre, per riportare gli studenti a scuola, in presenza e in sicurezza”.
Il decreto prevede alcune novità per la conclusione di quest’anno scolastico, segnato dall’emergenza Coronavirus e dalla didattica a distanza. Le più importanti modifiche riguardano gli esami di terza media e di maturità. Per il primo ciclo gli esami vengono eliminati e sostituiti da un elaborato finale da discutere online, con la valutazione finale da parte del consiglio di classe. La maturità, invece, diventa solamente una prova orale in presenza, mentre vengono aboliti gli scritti. La commissione sarà composta solamente da membri interni, con solo il presidente esterno. Per quanto riguarda i privatisti che faranno l’esame a settembre, durante la sessione suppletiva, per loro ci sarà la possibilità – in attesa del diploma – di partecipare alle prove di ammissione ai corsi di laurea a numero chiuso o ad altre prove, nonché la possibilità di essere ammessi con riserva ai concorsi pubblici.
Tra le novità c’è l’addio al voto in decimi per la scuola elementare. Tornano i giudizi descrittivi per la scuola primaria già dal prossimo anno scolastico. Le specifiche dovranno essere comunicate con apposito provvedimento dal ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina.
Il testo introduce anche maggiori tutele per gli alunni con disabilità. I dirigenti avranno la possibilità di consentire agli alunni disabili l’iscrizione allo stesso anno scolastico appena terminato, con l’obiettivo di recuperare i mesi di didattica a distanza, soprattutto dal punto di vista dell’inclusione e della maggiore autonomia. La decisione può essere presa dai dirigenti, dopo aver sentito il consiglio di classe, e sulla base di una esplicita richiesta della famiglia dell’alunno in questione.
Con il ritorno in classe a settembre, seguendo le nuove regole sul distanziamento, bisognerà provvedere a intervenire sugli edifici scolastici per poterli adeguare alle disposizioni che verranno messe in campo. E proprio per questo si vogliono velocizzare gli interventi di edilizia scolastica, permettendo a sindaci e presidenti di Provincia e Città metropolitana di avere poteri di commissario fino al 31 dicembre 2020. Un sistema per agire più velocemente, permettendo di effettuare lavori con meno vincoli burocratici e rallentamenti.
Cambia anche il concorso straordinario per l’ingresso nella Scuola secondaria di I e II grado, uno dei temi più dibattuti. Alla fine, dopo lunghe trattative, la maggioranza ha trovato un accordo: i docenti non dovranno fare la prova a crocette, ma a risposta aperta. La prova sarà diversa per ogni classe di concorso. Il concorso viene però rinviato al nuovo anno scolastico e non si terrà, quindi, in estate. Si pensa all’autunno, ma ogni decisione dipenderà dalla situazione epidemiologica. Chi poi vincerà il concorso entrerà in ruolo il primo settembre 2021, ma si vedrà retrodatare, ai fini dell’anzianità, l’immissione al primo settembre 2020. Per quest’anno scolastico, invece, i docenti che serviranno a coprire le cattedre vuote verranno chiamati a lavorare con un contratto a tempo determinato sulla base dei titoli. Novità anche per i supplenti, con le graduatorie che vengono aggiornate e diventeranno provinciali e digitali. Del reclutamento se ne occuperanno gli uffici scolastici locali e non più gli istituti. La domanda diverrà telematica, anche per velocizzare l’iter.
È inoltre prevista l’istituzione di un apposito Tavolo di confronto per avviare “con periodicità percorsi abilitanti” e fare chiarezza sul percorso per diventare insegnanti, consentendo così anche ai giovani neo-laureati un percorso di accesso all’insegnamento “caratterizzato da una formazione adeguata”.