Def, c’è l’ok del Parlamento. Conte: “Per gli USA la nostra economia è solida”
Il Senato ha dato il via libera alla Nota di aggiornamento al Def che autorizza il governo allo scostamento del deficit programmato. Il testo ha ottenuto 161 voti a favore; 109 quelli contrari. C’è anche l’ok della Camera, dove era necessaria la maggioranza assoluta: 331 i sì e 191 i no. Secondo quanto contenuto nella risoluzione di maggioranza, dunque, il deficit salirà al 2,4% nel 2019, per poi scendere al 2,1% nel 2020 e all’1,8% nel 2021.
I due rami del Parlamento invece hanno respinto tutte le risoluzioni di minoranza. Tra i punti chiave sui cui i parlamentari chiedono l’impegno del governo, ci sono: la realizzazione della riforma della legge Fornero, il reddito e la pensione di cittadinanza.
Il presidente del Consiglio Conte dopo il via libera di Montecitorio e Palazzo Madama dichiara: “L’approvazione del Def da parte di Camera e Senato significa che il Parlamento italiano si è espresso e rappresenta la sovranità popolare. Siamo convinti di quello che stiamo facendo, siamo molto sereni e determinati. Qualche critica ci può essere, ma anche chiari segnali positivi, come quelli del ministro del Tesoro americano che conosce i fondamentali della nostra economia, che sono molto solidi”.
E a tal proposito il premier aggiunge: “Steve Mnuchin, segretario al Tesoro degli Usa, ha dichiarato che l’Italia non rappresenta un fattore di rischio. Stesso concetto lo ha espresso anche Nick Gartside, capo della divisione reddito fisso di Jp Morgan, e quindi non certo una fonte vicina al governo. In mezzo a tante voci che alimentano allarmismo, queste invece confermano la solidità dei fondamentali dell’economia italiana”.
Intanto il Fondo monetario internazionale si unisce alle richieste di rispetto delle regole e fonti vicine alla Banca Centrale Europea fanno sapere che Francoforte “non potrà soccorrere l’Italia in caso di crisi di liquidità del governo e delle banche a meno che Roma non entri in un piano di salvataggio della Ue”. Il vicepresidente della Commissione Katainen teme il rischio di contagio e mette in guardia gli stessi italiani.
Attendista la posizione di Confindustria. “Questo governo sulla crescita si gioca la credibilità. La crescita rende sostenibili i conti”, afferma il presidente, Vincenzo Boccia, sottolineando da New York di voler vedere ”nel merito” quante risorse nella manovra sono destinate alla crescita.