Di Maio: “io e Salvini siamo la strana coppia”, ma vogliamo fare bene
“Io e Salvini siamo una strana coppia, ma siamo entrambi animati dalla voglia di fare bene”. Così il ministro del Lavoro, Di Maio, a Rtl. Sulla Rai, dice, “vogliamo premiare il merito”, e “non ci deve essere lottizzazione”.
Poi annuncia il ‘decreto dignità’, spiegando che avrà quattro punti fondamentali: imprese, delocalizzazioni, lotta alla precarietà e gioco d’azzardo, evitandone la pubblicità, ha precisato Di Maio. Nella legge di bilancio di quest’anno si dovrà avviare il fondo per il reddito di cittadinanza, ha detto poi il vicepremier che sulle pensioni d’oro sottolinea: “stiamo per approvare il taglio dei vitalizi degli ex parlamentari […] poi trasferiamo lo stesso principio per le pensioni sopra i 5.000 euro netti”. Il dicastero per il Sud? “Deve favorire lo sblocco dei fondi europei e di coesione territoriale”, afferma Di Maio.
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha invece parlato dall’assemblea di Confesercenti: “Per me non ci dovrebbe essere nessun limite alla spesa in contante: ognuno è libero di pagare come vuole e quanto vuole”.
Il riferimento è alla soglia dei 3 mila euro, introdotta dal decreto legislativo 90/2017 per le norme antiriciclaggio, concernente anche assegni e libretti.
Secondo il decreto è vietato trasferire denaro contante o titoli al portatore tra privati senza avvalersi dei soggetti autorizzati (come le banche) per importi pari o superiori a 3mila euro. Per cifre maggiori è necessario utilizzare metodi che garantiscano la tracciabilità del trasferimento, pena una sanzione compresa tra i 3mila e i 50mila euro. Un limite che Salvini non approva.
L’uscita di Salvini però sembra non trovare particolare seguito nel Movimento 5 stelle, al di là del fatto che un provvedimento in questo senso non è inserito nel contratto di governo tra le due forze politiche, anche perché i pentastellati si sono più volte spesi per la riduzione dell’utilizzo del contante.
Sulle dichiarazioni del ministro dell’Interno si è invece espresso il segretario reggente del Partito Democratico, Maurizio Martina: “C’è sempre stata una ragione nel porre dei tetti all’uso del contante, soprattutto per combattere un pezzo importante dell’evasione. L’Italia farebbe un errore clamoroso a fare dei passi indietro”.