Dl Fisco è legge, ok della Camera. Cosa prevede

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Con 151 voti a favore, 111 contrari e 4 astenuti, la Camera, ha dato il via libera definitivo al dl fisco. Al Senato il dl si è arricchito di molte misure tra cui il rinvio a gennaio della seconda rata di acconto delle imposte dirette per le partite Iva sotto i 170 mila euro con possibile rateizzazione e l’innalzamento della dote per i partiti derivante dal 2xmille che viene rivista al rialzo con un tetto che arriva a sfiorare i 30 milioni.

Si riaprono i termini del concordato e si estende la platea del bonus Natale da 100 euro. Rateizzazione dell’acconto di novembre per le partite Iva e l’aumento di 4,6 milioni della dote del 2Xmille. Nel passaggio al Senato sono arrivati anche 343 milioni di euro per rafforzare la dotazione patrimoniale della neocostituita Autostrade dello Stato, società interamente controllata dal Mef, e 3,7 milioni per quest’anno, per gli indennizzi alle imprese per i danni del granchio blu. Non c’è stata invece la conferma del taglio da 90 a 70 euro del canone Rai, chiesto dalla Lega né la riforma complessiva del finanziamento ai partiti, circolata con una riformulazione del governo sui testi dell’opposizione, e con questa anche il superamento del tetto del 5×1000 alle Onlus prevista nello stesso emendamento.

Il concordato: la riapertura dei termini del concordato preventivo biennale riguarda coloro che non hanno aderito alla prima tranche: si applicano le stesse condizioni e la finestra si chiuderà il 12 dicembre.
Il Bonus Natale arriverà insieme alle tredicesime dei lavoratori dipendenti con almeno un figlio a carico, anche single, con redditi fino a 28mila euro. La misura riguardava originariamente 1,1 milioni di genitori-lavoratori, eliminando il requisito del coniuge a carico; il governo stima di raggiungere 4,5 milioni di persone.

Arriva anche il rinvio con rateizzazione proposto dalla Lega e riformulato dal governo, dell’acconto delle imposte per le partite Iva con ricavi fino a 170mila euro: si potrà pagare in un’unica soluzione il 16 gennaio o anche in 5 rate tra gennaio e maggio 2025. La proposta iniziale punta al rinvio anche del versamento per contributi assistenziali e previdenziali.

La Sanità: via libera all’emendamento di Fratelli d’Italia, sottoscritto anche dal Pd, sul payback farmaceutico, il cui obiettivo è un riequilibrio tra le Regioni. L’emendamento ridisegna il meccanismo e prevede che nella definizione delle quote spettanti alle Regioni da parte delle aziende come contributo allo sforamento del tetto di spesa farmaceutica, l’Aifa tenga conto non più del solo criterio “pro-capite”, ossia del numero di abitati, ma anche dei “rispettivi superamenti dei tetti di spesa”, ridistribuendo gli importi alle Regioni.

Aumentano di 4,6 milioni per quest’anno le risorse da distribuire ai partiti sulla base delle scelte dei contribuenti sul 2Xmille dell’Irpef. La dote complessiva sale da 25 milioni a circa 30 milioni. Dopo i dubbi del Quirinale, non è stata messa ai voti la riformulazione del governo, che invece prevedeva una riforma complessiva del finanziamento ai partiti.

Si prevedono inoltre fondi per il programma Rfi e per il servizio civile universale, il rifinanziamento di Ape sociale 2024 e 4 milioni in favore di Roma per il Giubileo.