Dl semplificazioni, vertice a Palazzo Chigi: verso lo stralcio del condono
Il vertice fiume a Palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte e la delegazione dei partiti della maggioranza, durato oltre quattro ore, non è bastato a sciogliere tutti i nodi in sospeso. Per questo, si riprenderà oggi, alle 12, e al centro del nuovo incontro ci sarà ancora la discussione della bozza del dl semplificazione, considerato uno dei decreti-cardine per il rilancio post-Covid. Il testo prevede lo snellimento delle procedure burocratiche e, tra le varie norme, anche l’avvio dei cantieri senza gare d’appalto.
Una cosa sembrerebbe però certa: la norma sul condono edilizio – secondo fonti di maggioranza – sarebbe stata stralciata.“C’è questo orientamento”, hanno spiegato. “Ci sono probabilità che arriveremo a un testo innovativo”, ha commentato il vice segretario Pd Andrea Orlando contrario alla norma contestata anche da Verdi e Legambiente. E contro cui, tra l’altro, si era subito levata la protesta del titolare all’Ambiente, Sergio Costa.
Conte, che ha provato a difendere il condono fino all’ultimo, alla fine ha dovuto cedere. “Non si tratta di un condono in senso proprio, visto che le sanzioni penali e amministrative rimangono confermate” avrebbe provato ad argomentare. Ma Pd, Italia Viva e Leu non hanno voluto sentire ragioni. Ottenendo, al termine di una discussione piuttosto animata, lo stralcio degli articoli contestati. Stralciate anche le assunzioni che sarebbero state richieste da Dario Franceschini per il Mibact, oltre a incarichi dirigenziali a termine e chiamata diretta (art.19 comma 6).
Si riparte dunque oggi a mezzogiorno per sciogliere i nodi ancora sospesi e tentare di arrivare a un’intesa ‘last minute’, dal momento che Conte è determinato a portare il provvedimento in Consiglio dei ministri entro la fine della settimana.
Prima del vertice serale, il premier ha sentito al telefono Angela Merkel, in vista della presidenza tedesca dell’Ue, che parte oggi 1 luglio. È il Recovery Fund il dossier caldo al centro della conversazione. Il clima sarebbe stato cordiale. Nel governo Conte si dicono convinti che “la presidenza Merkel è la nostra polizza per arrivare all’obiettivo”. Torna a costituirsi dunque quell’asse italo-tedesco sul quale Conte punta per ottenere un Recovery Fund che risponda alle sue aspettative. Per la questione Mes i grandi d’Europa si attendono che l’Italia lo usi. Ma Conte prende tempo. Prima del sì al Recovery Fund difficilmente si muoverà, anche perchè deve riuscire a convincere il Movimento 5 stelle.