Dl Superbonus e Sugar tax, braccio di ferro nella maggioranza. Tajani: “voteremo contro”
Continua il braccio di ferro all’interno della maggioranza sul dl Superbonus e sulla Sugar tax. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, vorrebbe metterci definitivamente una pietra sopra commentando: “E’ una misura eccezionale per tempi eccezionali” e da “da questo tipo di droga economica bisogna uscire”. Ma il vicepremier Tajani non ci sta e replica: “Se il dl Superbonus non sarà modificato, “voteremo contro in Commissione”.
L’esponente di Fi e ministro degli Esteri Antonio Tajani contesta in particolare la retroattività del bonus edilizio e l’entrata in vigore della Sugar tax, la cui ultima proroga è fissata a luglio 2024: “Se si trovano soluzioni positive – ha aggiunto – sono sempre pronto ai compromessi. I nostri senatori sono pronti a confrontarsi”. “In questi giorni -prosegue Tajani – ho dovuto fare qualche polemica perché non mi piace la Sugar tax, non mi piace che si affronti la questione del Superbonus con regole retroattive. È giusto difendere i conti pubblici, è giusto chiudere una stagione che è stata gestita malissimo, ma non puoi dare delle regole retroattive. Così finisce la fiducia dei consumatori, dei cittadini, degli investitori nei confronti delle istituzioni”.
Quindi Tajani ribadisce in ‘No’ alla retroattività: “È una questione di principio, se c’è una regola e la vuoi cambiare la puoi cambiare, ma gli effetti del cambiamento valgono dal momento in cui la modifica viene approvata”.
Quanto alla tassa sullo zucchero aggiunge il vicepremier: ”c’è già quella europea”. “Non credo che dobbiamo aggiungerne altre. Non porta grande indotto, questo rischia di aumentare, senza alcun vantaggio, il prezzo di tante bibite, anche quelle realizzate con prodotti italiani come quelle che fanno le nostre cooperative, che fanno succhi di frutta, quindi andremmo a colpire anche qui un prodotto italiano” ha aggiunto Tajani che esorta invece a tassare le “multinazionali che invadono il nostro mercato”.
Per il ministro dell’Economia Giorgetti sul dl Superbonus c’è poco margine: “La disintossicazione purtroppo è dolorosa però qualcuno la deve fare, qualcuno deve ordinarla tenendo conto che chi ne è più interessato e ne trae vantaggi non è d’accordo. Dalla droga bisogna uscire, la droga non è una buona cosa. Quindi io spero che si metta veramente un punto definitivo ed è giusto e anche mio dovere come ministro dell’Economia e delle finanze mettere in chiaro la situazione”.
Apertura invece sullo slittamento della Sugar tax: “Stiamo facendo in queste ore uno sforzo per cercare, molto faticosamente, una copertura finanziaria per rinviare l’entrata in vigore della Sugar tax al primo di gennaio del 2025. Credo che alla fine ci arriveremo però credo che non sia questo il tema centrale di politica economica di questo Paese”.
Una nota di Palazzo Chigi ha quindi confermato che il governo è al lavoro per posticipare al 2025, l’entrata in vigore della tassa sulle bevande zuccherate. Un rinvio che trova d’accordo anche la Lega: “Sulla Sugar tax (ricordiamo introdotta, come la plastic tax, dal governo giallorosso) siamo assolutamente d’accordo sul rinvio – ha evidenziato il capogruppo in Senato, Massimiliano Romeo -, tanto è vero che come Lega abbiamo depositato un emendamento che trova le coperture riducendo i fondi per le missioni internazionali, perché pensiamo che in un momento di difficoltà come questo dobbiamo guardare un po’ più a casa nostra e un po’ meno all’estero”.
A gettare acqua sul fuoco delle tensioni interne il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida: “All’interno del governo non mi risulta che ci siano attriti praticamente su niente, credo che sia l’esecutivo più coeso della storia della Repubblica”.
Intanto prosegue il percorso del decreto all’esame della Commissione Finanze del Senato. Sul punto, sono arrivati anche i pareri del Mef ai subemendamenti che modificano l’emendamento del governo: sono contrari, viene riferito, i pareri sulle modifiche proposte da Forza Italia per togliere la retroattività dell’allungamento a 10 anni delle detrazioni.