Dpcm divide lʼItalia in tre aree di rischio. Polemiche dai presidenti di regione
Proseguono le polemiche all’indomani del nuovo Dpcm che divide il territorio in zone rosse, arancioni e gialle in base alla diffusione del contagio, con misure differenziate che saranno in vigore da domani.
Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio affida ai social il commento alla decisione del Governo di mettere il Piemonte in zona rossa. “Ho passato le ore a rileggere i dati, regione per regione, a cercare di capire come e perché il Governo abbia deciso di usare misure così diverse per situazioni in fondo molto simili”. Cirio che chiede perché scelte così importanti siano state prese su dati vecchi di almeno 10 giorni e perché non sia stato considerato il netto miglioramento dell’Rt. Il sindaco di Torino Chiara Appendino su Facebook invece sollecita a mettere subito in atto un piano dettagliato e concreto che faccia passare alla fascia di rischio inferiore Torino e il Piemonte, “fuori dal lockdown il prima possibile” scrive.
“Le richieste formulate dalla Regione Lombardia non sono state neppure prese in considerazione. Uno schiaffo in faccia alla Lombardia e a tutti i lombardi. Un modo di comportarsi che la mia gente non merita” a dirlo a gran voce è il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, commentando le parole del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha dichiarato la Lombardia zona rossa. Immediata la replica di Vittorio Demicheli, membro della Cabina di regia del ministero della Salute e direttore sanitario della Ats di Milano: “A far scattare la zona rossa per la regione Lombardia sono stati tre parametri: l’indice Rt, l’aumento della percentuale di tamponi positivi e la scarsa tenuta del sistema di tracciamento dei contatti” ha così sottolineato Demicheli.
Polemiche anche dalla regione Campania dichiarata invece zona gialla: “Gli ospedali a Napoli, ed in Campania, sono al collasso. Ambulanze utilizzate come letti di reparto, macchine in fila fuori gli ospedali per attendere cure che non arrivano, persone che rischiano di morire perché non ricevono adeguata ed immediata assistenza, positivi sintomatici spesso abbandonati presso le proprie abitazioni” così il sindaco di Napoli Luigi de Magistris che aggiunge: “Siamo sconcertati e preoccupati. Abbiamo il diritto di capire e di ricevere dal Governo informazioni precise: o la Regione Campania non fornisce dati reali ed attuali al Ministero della salute, oppure la sanità in Campania è andata in tilt nonostante siamo al livello giallo, il più basso di rischio tra le Regioni in Italia”.