Durigon si dimette da sottosegretario, il passo indietro dopo le polemiche sul parco per Mussolini
Dopo un colloquio con Matteo Salvini, le dimissioni. Claudio Durigon, dopo 3 settimane di polemiche, lascia la poltrona di sottosegretario all’Economia mettendo la parola fine alla querelle nata il 4 agosto quando durante un comizio aveva proposto di intitolare di nuovo il parco comunale di Latina ad Arnaldo Mussolini, fratello del duce. Parco intitolato, dal 2017, ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. E’ stato lo stesso Durigon, dopo aver parlato con il leader leghista, a rassegnare le dimissioni, chieste a gran voce e fin da subito dalle forze di opposizione, dal mondo delle associazioni, dell’antimafia e della società civile (Anpi su tutti).
“Ho sempre svolto il mio incarico con orgoglio e serietà” scrive Durigon nella lettera di dimissioni, chiarendo di aver fatto un “errore di comunicazione”. Spiega di aver mollato “per uscire da una polemica che sta portando a calpestare tutti i valori in cui credo”. Si scusa, ammette di aver “commesso degli errori, pur in assoluta buona fede” e si dice “pronto a pagarne il prezzo”. Ma rifiuta l’identità “fascista” attribuitagli, nella quale – dice – “non mi riconosco in alcun modo”. “Non sono, e non sono mai stato, fascista – ribadisce – E, più in generale, sono e sarò sempre contro ogni dittatura e ogni ideologia totalitaria, di destra o di sinistra: sono cresciuto in una famiglia che aveva come bussola i valori cristiani”.
Immediati i ringraziamenti di Matteo Salvini al suo fedelissimo nel Lazio. Durigon “lascia la poltrona per amore dell’Italia e della Lega – dice il leader del Carroccio – e per non rallentare il lavoro del governo, messo irresponsabilmente in difficoltà per colpa di polemiche quotidiane e strumentali da parte della sinistra”. Soddisfatto il presidente del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte. “Finalmente – scrive l’ex premier su Facebook. – Era incompatibile con la permanenza nell’incarico di governo”.