Elezioni del 25 settembre, per FdI niente larghe intese. Il M5S compatto sul Dl Aiuti
Continua il dibattito politico in vista delle elezioni del 15 settembre. Quando mancano 14 giorni alla chiamata alle urne, i temi toccati dai leader dei partiti abbracciano le alleanze e la stretta attualità.
Niente larghe intese per Giorgia Meloni. Secondo la leader di Fratelli d’Italia: “Le larghe intese non hanno prodotto nulla di buono, solo soldi spesi a pioggia, compromessi al ribasso e ingovernabilità. FdI è sempre stata contraria ai governi arcobaleno e non cambierà idea ora”. Poi sull’immigrazione aggiunge: “L’immigrazione va governata con il decreto flussi per far entrare le persone legalmente, come si fa in altri Paesi. Non alimentare un sistema illegale che fa l’interesse degli scafisti”.
Nel centrodestra Berlusconi parla di unità di intenti. Afferma il Cavaliere: “siamo partiti diversi, abbiamo un linguaggio diverso: ma questa diversità è una ricchezza perché è un rapporto sincero”. Poi, facendo eco alla Meloni, Berlusconi afferma che “il problema di un governo di larghe intese dopo le elezioni “non si porrà perché avremo una maggioranza ampia. Il governo di larghe intese è stato voluto da me per primo, ma appartiene a una stagione politica finita”.
La settimana politica si caratterizzerà anche per il voto sul dl Aiuti. Il Movimento 5 Stelle parteciperà compatto, come afferma Giuseppe Conte: “che il M5s non voglia votarlo è una menzogna, una falsità da campagna elettorale: i cittadini non li possiamo prendere in giro in questo modo, mentre invece serve una soluzione per 30mila, 40mila aziende che stanno fallendo”. Nessun veto, aggiunge Conte, il dl Aiuti lo approviamo martedì.