Elezioni, il Senato dà il via libera alla fiducia con 158 sì. Il decreto è legge
L’aula del Senato ha votato la fiducia sul dl elezioni, che ora è legge. 158 i voti favorevoli, zero contrari e astenuti. L’opposizione, come già accaduto giovedì nel voto poi annullato per il mancato raggiungimento del numero legale, non era in Aula. Un applauso liberatorio della maggioranza “giallorossa” ha salutato l’approvazione della fiducia sul provvedimento, ponendo fine a ore di apprensione.
Dopo il clamoroso annullamento del voto di giovedì per un errore nei conteggi oggi nessun problema di numero legale e sollievo per la tenuta del governo. L’annullamento è un evento che ha pochi precedenti nella storia parlamentare italiana, l’ultimo nel 1989. E ora mentre il centrodestra attacca la senatrice Taverna per l’annuncio di giovedì sull’approvazione del decreto elezioni, poi rivelatosi sbagliato, il Pd mostra malumori per la gestione dell’Aula da parte della presidente Elisabetta Casellati, giudicata come “troppo schiacciata su Salvini”.
Intanto continuano gli attacchi del senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri alla vicepresidente Paola Taverna (M5s). “Ribadisco la richiesta delle dimissioni della vicepresidente Taverna”, per aver proclamato un risultato poi annullato, ha attaccato Gasparri. La presidente del Senato Elisabetta Casellati, però, non ha accettato la versione del senatore forzista: “La senatrice Taverna ha proclamato un risultato che è venuto fuori da un conteggio, non ha nessun tipo di responsabilità”, ha ribadito la Casellati. La Taverna si difende attaccando il centrodestra: “Ieri ho sostituito il vicepresidente La Russa che non era presente in Aula, sapendo che l’opposizione sarebbe uscita fuori dall’Aula per evitare il raggiungimento del voto legale”.
In difesa della Taverna è intervenuto anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che sferza l’opposizione: “Gli attacchi mossi contro Paola Taverna sono del tutto ingiustificati e strumentali, volti ad alzare il livello di tensione in Parlamento e aprire spaccature che fanno solo male al Paese. In questo momento, la politica tutta deve abbassare i toni dello scontro e mostrarsi responsabile”. “Questo è ciò che ci chiede il Paese: lavorare per dare risposte immediate ed è quello che il governo e la maggioranza stanno facendo”, ha evidenziato Di Maio.
Prima dell’inizio della seduta d’Aula in Senato, i capigruppo della maggioranza, che erano riuniti nella sala del governo di Palazzo Madama con il ministro Federico D’Inca hanno ricevuto una telefonata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Lo riferiscono fonti di maggioranza. Il premier ha chiesto di essere messo in viva voce: “Quando ieri sera sono stato avvertito che in Senato sareste stati richiamati a votare oggi alle 9.30, ho pensato ‘mission impossible’. Invece chapeau, se ci siete tutti, siete stati davvero bravi”, ha affermato. A quel punto, spiegano le fonti, è intervenuto il capogruppo del Pd Andrea Marcucci che, al telefono con Conte, ha replicato: “Presidente, a questo punto ci deve una cena”.