Fioramonti si dimette: “Pochi fondi per l’istruzione”
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Il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti ha consegnato le dimissioni al premier Giuseppe Conte. Nelle ultime settimane Fioramonti aveva più volte dichiarato che, se non fosse rimasto soddisfatto, avrebbe lasciato il suo ruolo dopo l’approvazione della legge di bilancio.
Fioramonti potrebbe ora lasciare il M5s per fondare un gruppo parlamentare autonomo. Come lui altri altri deputati abbandonerebbero il Movimento senza però far mancare l’appoggio al presidente del Consiglio Conte.
“Sulla scuola abbiamo fatto passi avanti importanti. Alcuni proprio in queste ore e ci stiamo muovendo nella direzione giusta. E alla fine vedremo se saranno sufficienti”.
“Sulla scuola abbiamo fatto passi avanti importanti. Alcuni proprio in queste ore e ci stiamo muovendo nella direzione giusta. E alla fine vedremo se saranno sufficienti”.
Queste erano state le sue parole in merito allo stanziamento previsto nella manovra finanziaria in tema di istruzione. Era il 12 dicembre e la discussione sulla Manovra stava entrando nel vivo.
A Trieste, a margine del vertice dei ministri della ricerca, Fioramonti aveva ricordato che la scuola in questo Paese avrebbe bisogno di 24 miliardi. “I 3 miliardi che io ho individuato, non sono la sufficienza ma rappresentano “a linea di galleggiamento”.
Tredici giorni dopo quella affermazione, e 48 ore dopo la definitiva approvazione della legge di Bilancio con voto di fiducia, Fioramonti ha tirato le sue conclusioni e consegnato la sua lettera di dimissioni nelle mani del premier Conte.
Il ministro Cinquestelle ha deciso quindi di mantenere la parola data e di fare un passo indietro, forse spinto anche dalla sfida lanciata dal leader della Lega Matteo Salvini che alla vigilia di Natale aveva dichiarato: “Speriamo che almeno uno mantenga la parola. Aveva detto che se non ci sarebbero stati tre miliardi di investimento si sarebbe dimesso. Ministro Fioramonti, dimettiti e togli il disturbo”.